Scrivi letteratura francese, aggiungi prima metà del XIX secolo e leggi Honorè de Balzac.
Scrittore, drammaturgo, giornalista e critico, Balzac ha segnato la storia letteraria della Francia post-napoleonica. È considerato uno dei grandi padri del realismo europeo, e la sua influenza sarebbe stata poderosa per una generazione di scrittori.
Di lui si ricorda – e non potrebbe essere altrimenti – un’opera letteralmente monumentale, ardua nell’ideazione prima che nella realizzazione: La Comèdie humaine, ciclo di romanzi, racconti e studi vari dall’impalcatura imponente, comprendente ben 137 opere. L’anno di uscita è il 1842, quando l’enciclopedica opera prende il titolo, appunto, di Commedia umana con riferimento a Dante (il titolo iniziale era Studi Sociali).
Abbiamo accennato all’ideazione: ebbene, l’idea di Balzac è quella di descrivere tutta la società contemporanea francese. Non ci sono, nella mente del coraggioso scrittore, fini altri rispetto a questo: lo scopo è rappresentare tutta la società. Per usare le sue parole, l’obiettivo dichiarato è fare concorrenza allo stato civile. La scrittura copre l’arco temporale 1831-1850 e nemmeno la morte costituisce un freno alla stesura ed al completamento dell’opera, che viene chiusa da Charles Rabou con i romanzi finali.
Descrivere, dunque, non una parte, ma il tutto; racchiudere la propria epoca in un’opera sola, seppur – come ovvio – composta da più volumi: guidato, quasi ossessionato da quest’ambizione, Honorè de Balzac costruisce l’impalcatura di quello che è considerato a ragione un vero capolavoro, dove la quantità sembra non intaccare per nulla la qualità dei singoli scritti. Tre sono le sotto-categorie interne alla Commedia: Studi di costume, Studi filosofici e Studi analitici. Ciascuna, a sua volta, è ulteriormente divisa: la prima in sei “scene” (Scene della vita provata, Scene della vita di provincia, Scene della vita parigina, Scene della vita politica, Scene della vita militare e Scene della vita di campagna); la seconda in una ventina di romanzi – di lunghezza non eccessiva – e la terza in Fisiologia del matrimonio e Piccole miserie della vita coniugale. Ben si comprende, dalla sola enumerazione delle varie sezioni, la complessità dell’opera.
Considerato uno dei padri fondatori del realismo letterario, Balzac riempie le numerose pagine dei suoi romanzi con personaggi di grande vigore, imprimendo proprio il timbro del realismo nelle sue storie di vita quotidiana. Ma non solo, come è stato osservato da tanti critici letterari: quello della Commedia umana è tutt’altro che un piatto realismo, quanto piuttosto un realismo a tratti visionario, capace di precorrere addirittura i tempi nelle analisi lucide dei meccanismi filosofici, sociali e antropologici che sono alla base della società (Tutti i suoi personaggi sono dotati dell’ardore vitale di cui era animato lui stesso, diceva di Balzac un altro grande della letteratura francese, Charles Baudelaire). Ambientati per la stragrande maggioranza sul territorio francesce – e attorno, ovviamente, al nucleo di una splendida Parigi – i romanzi di Balzac portano sulla scena i personaggi più vari, rappresentanti di tutte le classi sociali, che ritornano da una singola opera ad un’altra, dando all’insieme l’idea di un vero e prorio ciclo. Tanti i titoli che hanno riscosso un grande successo di pubblico: tra questi, su tutti si erge Le Père Goriot, il romanzo dell’amore paterno che analizza, tra le altre cose, anche un tema di grande forza ed efficacia nel mondo di Balzac, ossia il denaro – nel quale lo scittore di Tours vede una leva strategica delle relazioni sociali, prima che economiche.
Questo grandioso affresco della società varca certamente le barriere temporali alle quali è legato: La Commedia umana diventa uno spunto di prestigio per riflettere su tutte le società, non escluso quella odierna.