Ecco, è finalmente l’ultimo giorno di un anno per nulla facile, a guardarlo bene; un anno di guerre e lotte e mutamenti, ovunque nel mondo. Un anno di sacrifici e ristrettezze per molti.
Tuttavia lungo i giorni passati abbiamo di certo incontrato persone e parole e pagine che hanno seminato attorno a noi tracce di luce. Allora, nonostante il buio attorno, ripercorriamo insieme brevemente questo sentiero disseminato di segni luminosi prima di lasciarlo dietro di noi, recuperando alcuni dei momenti e delle letture che ci hanno confortati e accompagnati sul filo dei mesi.
.
Gennaio: Bisogna usare un diario, sostengono. Nonostante una nave incagliata sembri raffigurare il Paese, resta sempre un mese di buoni propositi e speranze indefesse: “Nessuno scrive al colonnello” del maestro assente G. G. Màrquez.
Febbraio: Neve alta e gelo. Non solo festival per Sanremo, non solo musica per l’Italia. La città dell’infanzia di Italo Calvino lungo “Il sentiero dei nidi di ragno”.
Marzo: In Siria, in Italia, nel mondo, donne in festa, donne in lotta, donne in lutto: donne che non vogliono più essere bambine per obbligo. “La masnà” di Raffaella Romagnolo.
Aprile: Sarajevo, vent’anni e dimenticare una guerra scomoda. Addio a Lucio Dalla, addio a Miriam Mafai, penna di carattere del nostro giornalismo, donna forte e sensibile: “L’esclusiva” di Annalena Mc Afee.
Maggio: Apre il Salone del Libro a Torino, si sbriciola l’Emilia, si uccide a scuola. Chiude la Grecia per fallimento, tuona Gunter Grass sui nostri silenzi: “Vergogna dell’Europa”. Eppure la nostra cultura ha le proprie origini in terra ellenica e per ricordarlo “Guarda, c’è Platone in TV!” di Giovanna Zucca.
Giugno: 90 anni di una Margherita spaziale che non può più guidare, 25 anni dalla morte di Primo Levi : i numeri dell’uomo dalle stelle all’orrore. “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
Luglio: Rossella Urru è libera, la Siria è sotto le bombe. Una particella sembra schiudere le porte dell’universo, la crisi scuote il mondo e a Londra iniziano i Giochi: Paolo Di Paolo e “Dove eravate tutti” al premio Vittorini.
Agosto: a Londra si vola su gambe in titanio, l’uomo che aveva posato un piede sulla Luna vola via, la canicola azzanna e chi può resta coi piedi in acqua o immagina la frescura della neve: “Milioni di milioni” di Marco Malvaldi.
Settembre: Miss in Italia, fuoco in Siria, Picasso a Milano fa il pienone. La disoccupazione in Sardegna fa il vuoto. Michela Murgia e la voce di un noi collettivo, ne “L’Incontro”.
Ottobre: Le filastrocche per bambini di Rodari e l’aggressione ad una bambina che vuol andare a scuola, cinquant’anni da un disco che cambiò la musica e le gonne e un uomo vola per migliaia di metri. Una donna viene uccisa ogni pochi minuti: è il momento di cambiare, se non ora, quando? La risposta nel libro “How to be a woman” di Caitlin Moran.
Novembre: Palestina e Israele riattizzano l’odio di sempre. I tories cedono alla forza di Obama, la ricchezza di New York cede alla forza di Sandy. Battaglia tra la morte e la legge all’ILVA di Taranto. Philip Roth posa la penna, noi leggiamo “Patrimonio”.
Dicembre: fino all’altro giorno aspettavamo la fine del mondo, e invece, immodestia delle previsioni, è solo la fine del governo e la fine dell’anno. Si uccide a scuola, la disoccupazione aumenta, l’Ilva è chiusa. È già Natale. Una piccola donna vola via consumata dal tempo: il suo ricordo e il suo impegno restano, fiammelle brillanti alla fine di un breve sentiero. Dal bordo consunto di quest’anno, grazie, Rita.
Per salutare l’anno che va via, un ultimo guizzo, un ultimo inchino: è “L’ultimo ballo di Charlot” di Fabio Stassi, malinconico addio prima di un nuovo inizio.
“Più libri, più liberi 2012” mostra la vitalità e i mutamenti della piccola editoria italiana, mentre noi lettori aspettiamo vitali e immutati (forse) un nuovo capolavoro. Magari sarà per il 2013. E ci ritroveremo qui, fra trecentosessantacinque giorni, a sfogliarlo. Insieme.
Un buon anno a tutti.