Ce ne stiamo in silenzio sotto quel cielo che ci guarda e chissà che pensa di noi.
Ci sono sere in cui si vede a malapena una stella ma, se t’innamori, ne vedi tantissime, è come quando sei ubriaco e vedi doppio… stasera se ne vedono a grappoli.
“Carlo, ma le stelle quante sono?”
Mi prende il dito e lo punta verso il cielo.
“Una, due, tre, quattro”…
Quando trovi l’amore puoi fare tutto, puoi anche contare le stelle. E quel cielo non è poi tanto distante e tanto nemico…
Sono 351.
Giulia Carcasi è una giovane scrittrice che decide di cominciare a scrivere per i giovani. “Ma le stelle quante sono” è il risultato di un viaggio nel mondo adolescenziale a un passo dalla maturità. Questo libro si può leggere anche al contrario perché la stessa storia viene raccontata dai due protagonisti, Alice e Carlo, con una focalizzazione sui loro punti di vista ma in maniera separata. Finita la prima parte basta chiudere il libro, metterlo a rovescio e ricominciare a leggere. Quest’originale artificio della Carcasi è però un’arma a doppio taglio: converrebbe leggere i due libri insieme, fermandosi di tanto in tanto su uno e recuperando la storia fino a quel punto dell’altro personaggio per far si che la soglia di interesse e di curiosità non svanisca dopo aver completato la prima parte e con la certezza che la seconda ha lo stesso finale.
Alice e Carlo, Carlo e Alice. Alice che sogna l’amore e crede di trovarlo tra le braccia di Giorgio, burbero e arrogante. Ma l’amore è un’altra cosa. E’ Carlo, imbranato, timido compagno di banco e di vita. E’ Carlo che crede di non interessare ad Alice quando i due già si sono innamorati a vicenda.
Ma le stelle quante sono è una storia d’amore tra i banchi di scuola; è un diario segreto scritto da due penne; è la scena di un film dove i due protagonisti sono sempre sulla scena, sempre insieme. E’ anche un viaggio nel mondo dell’adolescenza, di quel complicato e doloroso passaggio che porta alla consapevolezza di se’; è l’amicizia e la delusione; è l’esperienza e il sesso; è la paura di non integrarsi in un gruppo ma al tempo stesso la voglia di emergere da questo; è l’esame di stato, i professori, l’ansia e la vittoria. E’ l’estate dopo la scuola.
Giulia Carcasi scrive in maniera semplice, diretta, fresca come la storia che affronta; il finale è aperto perché il suo lavoro non è concluso. Ha analizzato una pagina della vita di due giovani, il resto è nelle mani del lettore che potrebbe ricontrare Alice e Carlo in un altro libro, nella vita reale o dentro di se’.
Tu sai che significa quando il cuore ti schizza fuori dal petto? Io si, l’ho scoperto poco dopo, quella mattina.
È come sentirsi morire, però poi rinasci e non nasci da solo stavolta, no, nasci insieme a lei.
Te la ritrovi accanto. E forse lei non lo sa, ma siamo nati insieme.
Siamo nati insieme, quella mattina.