Vogliamo mettervi alla prova, qui nella sezione “Vita”ci si racconta della vita del prossimo, ma a volte, senza volerlo, accenniamo anche a brevi istanti della nostra, magari ci ritroviamo in essi, riusciamo a specchiarci in una parola di troppo, in un atto folle, o in lunghe e tiepide reminiscenze fumose.
Capita però di tanto in tanto un personaggio, qualcuno che proprio non riusciamo a riconoscere, che rimane nella nostra testa come una tarlo e si rifiuta di andare via, ha scavato lì il solco e pretende di essere ascoltato prima di ritirarsi nel buio antro delle certezze.
Questo è ciò che tenteremo di fare: ci addentreremo in questa umida spelonca con una misera torcia (il sottoscritto), in cerca del passato dei nostri eroi, di qualcosa che tengono segreto, scaveremo nei loro armadi, tireremo fuori i loro scheletri e li mostreremo al mondo.
Ecco: questa è la vita che avrebbero potuto avere, magari ora ne sappiamo qualcosa in più, o magari ci siamo addentrati troppo e le tenebre stanno banchettando con il nostro senno.
Benvenuti in “Biofiction”, perché anche Dio è stato bambino.