Ode al suo aroma.
Oggi ve ne propongo un estratto; la poesia è più lunga ma sono questi versi che m’hanno colpita. Si sa che l’amore è in forma d’odore, ed è anche il mezzo attraverso il quale gli piace viaggiare.
Dal tuo cuore
sale
il tuo aroma
come dalla terra
la luce fino alla cima del ciliegio:
sulla tua pelle io fermo
il tuo palpito
e odoro
l’onda di luce che ascende,
la frutta sommersa
nella sua fragranza,
la notte che respiri,
il sangue che esplora
la tua bellezza
fino a giungere al bacio
che mi attende
nella tua bocca.
Il fatto è che ci prende alla sprovvista. Un giorno come un altro ci si ritrova ad amare un odore, un profumo lasciato sul cuscino, in un angolo delle lenzuola, sul colletto di una camicia; annusarlo fino a stordirsi pur di poterlo associare a qualcosa di concreto e non riuscire a farlo. Forse ha ragione Neruda, forse è un aroma che sale direttamente dal cuore, e per questa ragione unico. Non mi piace molto parlare di Pablo Neruda, ci vorrebbero troppe pagine ma oggi mi ritrovo incastrata tra odori e sapori e lo condivido con voi.
Nella penombra di una luce soffusa viene quasi naturale fermarsi ad inspirare a fondo l’odore della pelle di chi si ama, c’è qualcosa di magico nello sfiorare la pelle e lasciarsi soggiogare da quell’odore. E’ l’odore del sangue, della passione, dell’amore e di chissà che altro si nasconde tra le pieghe del cuore. Ho sempre pensato che fosse una chimica pervasa di magia quella che lega un odore ad un altro, come fosse un richiamo magico, lascia dietro di sé una scia che prende una forma diversa a seconda di chi se ne innamora. Certe volte diventa il mare, con le sue sfumature di sabbia, sale e sole; altre prende la forma dei boschi d’estate, con l’odore dei pini e di foglie fresche e bagnate; o l’odore dei fiori di prato, quelli che crescono timidi e nascosti all’ombra di un albero qualsiasi. E’ un regalo che ci fa il cuore, a volte una punizione, quella di dare un volto ad un odore; cosìcchè non si possa dimenticare completamente qualcuno, mai. Basta una folata di vento a riportare indietro un ricordo, la conoscono tutti questa sensazione. Basta indossare una sciarpa prestata tempo addietro a quella persona per trovarsela affianco in un attimo.
Neruda ci parla di questo, con la tipica sensualità che pervade le sue poesie. Ci lascia viaggiare con le labbra sulla pelle dell’amata, si sente il suono del cuore che batte e pompa il sangue che si intravede appena sotto la pelle profumata d’amore e luce. Ci fa desiderare quel bacio colmo di poesia.
La poesia la trovate nella raccolta “Poesie 1924-1964” , a cura di Roberto Paoli per la scelta e traduzione delle poesie, con la prefazione di Cesare Segre. La raccolta fa parte della catena “La Grande Poesia” del Corriere della Sera. Personalmente preferisco questa edizione poiché porta il testo a fronte e, per quanto può sembrare banale, certe poesie lette nella loro lingua originale hanno sempre qualcosa in più.