C’è un luogo in un tal posto e dicon abbia cento porte.
Son dipinte differenti. Certe dritte e certe storte.
Son diverse ma anche uguali. Appaiate eppur distanti.
Semiaperte e semichiuse, microscopiche o giganti.
Spigolose oppur rotonde, un po’ opache o trasparenti.
Che riparano dal caldo ma hanno spifferi di venti.
Elencarle è complicato e nessun le ha viste tutte.
Non sappiam quindi, se sono, più le belle o più le brutte.
• C’è la porta del mare e del lago profondo:
se voglio star solo, io lì mi nascondo.
• La porta che porta ad un porto importante.
Non sembra ci sia ma è solo distante.
• La porta di ghiaccio ripiena di gelo,
che piace alla gente un po’ piena di zelo.
• La porta universo che è un buco nero,
(vabbè, molte porte lo sono davvero…)
• La porta di scorta e continui il tuo viaggio
o quella, speranza, che sembra un miraggio.
• La porta dei sogni, sottili e leggeri
e quella dei fatti, pesanti, qui e veri!
• La porta che s’apre dentro lievi paure,
motori importanti per grandi avventure.
• La porta dei sensi, che esplode colori,
tra suoni toccanti e sapori di odori.
• La porta un po’corta, che ostacola il passo
ma quando vai oltre sollevi anche un masso.
• La porta sonora, fracasso e solfeggio,
(cantar nella doccia non è certo il peggio).
• La porta murata che l’apri ed è finta:
buttarla giù è dura! Gli diamo la tinta.
• La porta di vetro che tutto concede.
Che opaca diventa se non ci si crede.
• La porta nel cielo, rettangolo d’aria
o quella sul retro che è di…roba varia.
• La porta dell’alba che cambia colore:
diventa tramonto passando le ore.
• La porta artigiana che fino alla notte,
aggiusta le cose che sono ormai rotte!
• La porta che è storta e per questo ci piace,
presenta il diverso e il conoscerlo in pace.
• La porta del tempo che si stringe e si espande:
ti giri un momento e sei già bello grande!
Le porte son cento e anche tu immaginavi,
per aprirle ci voglion le lor cento chiavi!
Guarda un po’, se ci son, nelle tasche del cuore
tra un tumulto di gioia e un sottile dolore.
O se son conservate tra passato e presente
nel taschino di dietro della tua bella mente.
In un posto o nell’altro o anche in mezzo, le trovi!
Son di ruggine antica e progetti assai nuovi.
Le chiavi non c’eran, perché mai le hai cercate.
Ed erano aperte, quelle porte sbarrate.
Perché tu sei la chiave e le porte la vita:
apri quelle che vuoi. Bastan solo due dita!