Verde, giallo, rosso.
Lunghi fischi e stridii, il treno è in stazione.
La corsa, poi l’attesa.
Le porte, maledizione!
Rosso, giallo, verde.
Partiti.
Passeggeri diversi, sguardi, domande, reggeremo fino alla fine?
Stazioni.
Una dietro l’altra, a ognuna un controllore diverso. Qualcuno parla, altri chiedono.
La tua storia nuda e senza remore, valori sovvertiti e ricomposti, certezze di sempre perse e ricostruite.
Avrò fatto bene a prendere questo treno? E poi, arriverà mai, e dove?
Vagiti d’amicizie, rancori piccini, discese e salite.
Il percorso è accidentato, afferriamo penna e blocchetto per non essere sbalzati fuori, il viaggio è lungo.
Qualcuno guarda fuori del finestrino, si distrae.
Uno comincia a ridere, non la finisce più.
Il futuro? Perché preoccuparsi, è di la da venire, la vita è adesso.
Qualche altro s’inerpica tra pensieri accidentati, tanto insondabili che alla fine si perde.
Poco male, si viaggerà più comodi.
Altri scendono a una stazione e risalgono a quella dopo, commissioni da sbrigare, il treno è una parentesi, la vita è fuori.
Pochi continuano a scrivere, è duro tener dietro alle idee.
Servirà aver fatto questa corsa?
Per cambiare vita, è un’opportunità.
Per mettersi alla prova, forse.
Per trovare me stesso, è l’ultima occasione.
Lavorare, bisogna dare un senso al viaggio.
Si affastellano proposte, sogni in libera uscita, malcelate ambizioni.
Infine il progetto.
E’ interessante!
E’ nuovo!
E’ mio!
E’ nostro!
Teneteci uniti, aiutateci a crescere!
Silenzio.
Rispondete!
Direzione Ferrovie trasmette: negativo.
Verde, giallo, rosso.
Capolinea.
Rompete le righe. I sodalizi si sciolgono, si scambiano numeri di telefono.
Teniamoci in contatto!
Che l’esperienza non sia vana!
Il treno riparte e porta via la speranza, ognuno per sé.
La vita è altrove.