Lei che si strugge per un Lui qualsiasi, che crede essere l’amore della vita, e che invece la umilia, tradisce e ferisce appena può. La storia non è nuova ma le parole taglienti, dirette e ironiche di Federica Bosco arrivano a centrare l’obiettivo: parlare d’amore senza dimenticare di ridere, perché in fondo i sentimenti se vissuti senza drammi possono anche essere divertenti.
S.O.S. amore è il quinto romanzo (se si escludono due manuali di “sopravvivenza”) della scrittrice milanese, naturalizzata fiorentina, che ha, nel giro di pochissimi anni conquistato i lettori italiani (e non solo) occupando un posto sicuro sugli scaffali delle librerie.
Chiara è una donna di trentacinque anni, patologicamente innamorata dell’amore e incapace di stare sola, per cui colleziona una serie di relazioni imbarazzanti, inadatte e controproducenti alla sua crescita sentimentale. Ultima delle quali è quella con il suo capo (avvocato di successo), sposato e “in procinto di…” lasciare la moglie. Ad aumentare il peso delle frustrazioni ci sono una mamma in depressione, un padre assente che ha messo su una seconda famiglia e una sorella burbera e aggressiva. Un lavoro precario? Beh, quello è il minimo! Questa trama da soap spinge Chiara a cominciare un percorso di auto analisi, decidendo di affidarsi ad uno psicoterapeuta, il dottor Folli. Questo sarà solo il primo passo verso una rielaborazione della propria vita, spesso vittima dei fantasmi del passato e delle paure del futuro.
“Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non si è sentita Chiara!” chiede a gran voce Federica Bosco. La travagliata vita sentimentale e familiare della protagonista è effettivamente condivisibile da molte donne che, passati i trenta, si trovano a guardarsi indietro cercando di capire i motivi di tanti fallimenti amorosi. La chiave di lettura che l’autrice propone è quella della non-conversione, ovvero dell’approfondimento di se stessi, perché si sa, nella vita non si cambia. Ma è possibile, però, scoprire lati della propria persona ancora sconosciuti, forse solo accantonati.
Scegliere, non essere scelte. La consapevolezza di se stesse porta le donne ad acquisire forza ed autostima giungendo alla conclusione che l’amore non si merita, non c’è nulla di positivo o negativo che si possa fare per “essere amate”. L’amore arriva e, col tempo, gli si danno le basi giuste per crescere.
Gli spunti su cui riflettere sono tanti, e l’auto analisi a cui Chiara si sottopone, con non pochi ripensamenti, è un modo per capire quali siano le paure e le ansie che accompagnano spesso le donne di oggi, in perenne affanno verso uomini “incomprensibili”. Niente luoghi comuni, solo la sensibilità e l’ironia di una donna come tante. Voi uomini, voi donne. Questione di genere? No, solo questione di storie, tutte figlie uniche, tutte con un DNA diverso.
Federica Bosco riesce a trattare di donne, con le donne. «Vorrei che cominciasse a trattare se stessa come tratta gli altri: con rispetto, pazienza e devozione. Pensi a lei come alla sua migliore amica o, meglio ancora, a sua sorella, e agisca di conseguenza». E questa volta lo fa senza mezzi termini, senza guardare verso orizzonti fiabeschi, semplicemente raccontando le difficoltà dei rapporti umani, anche d’amicizia, anche familiari. E pone l’uomo in una posizione di non-nemico, sdoganando finalmente le convinzioni per cui quella tra uomo e donna debba essere una battaglia all’ultimo sangue, tra due popoli diversi per nascita e cultura.
“Andrà tutto bene alla fine, e se non va bene non è la fine!”