Raccontare con le immagini. È una penna diversa, quella di Guido Crepax, ma ugualmente affilata. Una penna che traccia disegni piuttosto che parole. Curve morbide, linee sinuose, tratti sensuali, spesso erotici, provocanti. Da Bianca, a Emmanuelle, all’intramontabile Valentina. Le eroine di Crepax parlano coi loro corpi in bianco e nero, raccontano storie che viaggiano sui tratti pieni dell’inchiostro che disegna i loro volti e insieme ne delinea la personalità. Sono storie di donne comuni, indipendenti e decise, ma anche fragili, insicure, titubanti. Sono donne che invecchiano, che amano, che hanno figli. Donne con una carta d’identità che le rende reali, tridimensionali, umane. Molto più delle loro sorelle fatte di sole parole. Sono così le eroine di Guido Crepax, illustratore e fumettista italiano tra i più conosciuti al mondo.
Guido Crepax nasce a Milano il 15 Luglio 1933. Inizia a lavorare nel campo dell’illustrazione e della grafica mentre frequenta la facoltà di architettura. Realizza cartelloni pubblicitari, copertine di libri e dischi per Louis Armstrong, Charlie Parker e Domenico Modugno – per cui cura la copertina di “Nel blu dipinto di blu” – ma il successo arriva con la Palma d’Oro ottenuta con i disegni realizzati per la campagna pubblicitaria della benzina Shell. Il fumetto lo rapisce nel 1963. Due anni dopo (1965) nasce Valentina, il suo personaggio più celebre, prototipo della donna moderna e simbolo dell’emancipazione femminile degli anni ’60, che ancora oggi, a 70 anni suonati, continua a esercitare un fascino seducente e carismatico sull’immaginazione dei lettori, amatori e profani, uomini ma soprattutto donne che in Valentina si rispecchiano e si identificano, oggi come allora.
Vorrei provare ad abbandonarla… a farle spegnere la luce una sera e non andarla a disturbare mai più. Ma sono indeciso, ho paura di lasciarla.
Valentina accompagnerà tutta la sua carriera. Guido Crepax è un esteta, sensibile al fascino femminile. Si innamora platonicamente di Louise Brooks, diva del cinema muto. Tiene una sua foto nel cassetto, la guarda in continuazione. Poi, a un tratto, l’ispirazione. Guido disegna il volto della sua musa, gli occhi allungati da gatta e l’inconfondibile caschetto nero. Louise Brooks diventa Valentina. Nata come fidanzata di Philip Rembrandt, alias Neutron, supereroe in incognito, ben presto lo scalza dal suo ruolo di protagonista, doppiandone la popolarità e il gradimento del pubblico e diventando in breve tempo il personaggio più amato del fumetto italiano.
Gustave Flaubert disse, a proposito di una delle figure più controverse di tutta la sua produzione letteraria: “Madame Bovary sono io”. Guido Crepax avrebbe potuto dire altrettanto della sua Valentina. Un rapporto contrastato, quello tra l’autore e l’eroina, come si può avere solo con un personaggio che è proiezione di alcune parti di sé. Un amore lungo una vita, un laccio indissolubile che è una dipendenza, che a volte stringe e fa male e limita, ma che gli regala anche soddisfazioni immense.
Disegno sofisticato, trama psichedelica e accattivante caratterizzata da una forte impronta erotica, scenari surreali innestati su ambientazioni metropolitane, le storie di Valentina ammaliano il pubblico trascinandolo in una dimensione onirica, costantemente al confine tra sogno e realtà. Guido Crepax è un vero e proprio narratore, capace di raccontare storie avvincenti come e più di quelle dei romanzi, avvalendosi del potere evocativo e della libertà espressiva concessa dal fumetto. Perché, a volte, un’immagine vale più di mille parole.