La prima volta non è andata bene.
Mi viene da ridere se penso alla seconda.
Lo so, non è stata colpa di nessuno. Tutto serve a questo mondo, l’ho imparato a mie spese. Ma ormai, ringraziando Dio, è acqua passata.
Non m’interessa della festa. Figurati del vestito. Cappelli, piume, stivali… e tu, lascia stare nastrini e spadine. Io voglio te, sincera e pura come un angelo. E quando mi avrai detto sì davanti al signor curato, sarai la mia sposa per sempre.
Avremo tanti figlioli – non arrossire! O Signore, lo sapevo… – e voglio che crescano imparati come si deve: lo so, pare una diavoleria, ma i miei figli sapranno leggere e scrivere, per difendersi dalle prepotenze di chi so io. Basta, i’ m’intendo.
Tu sei la mia promessa ed io manterrò il mio giuramento.
Che la Provvidenza ci aiuti come ha fatto finora.
Il tuo fidanzato
Lorenzo Tramaglino (tu però chiamami sempre Renzo)