Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro
però quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cada
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico
in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista
Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa
di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista
Basta che mi vuoi come amico
NON SONO GRAN COSA,
PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE
Jorge Luis Borges
“Nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni…”
Estratta da un’opera di Aristotele, “Etica Nicomachea”, questa frase è esaustiva, a mio avviso, e chiaramente esemplificativa circa il valore dell’amicizia nell’esistenza umana. Eppure essere amico non è cosa facile.
“Amicizia” di Jorge Luis Borges apre una finestra su questo sentimento: il punto di osservazione che ci offre, ci invita, però, a metterci dall’altra parte, non dunque nella posizione di chi riceve l’amicizia, ma di chi si propone come amico. La differenza sembra sottile, in realtà è sostanziale.
Molte volte ci immaginiamo che l’amico sia come un mago il cui cilindro contiene tutte le soluzioni ai nostri problemi, e ci adiriamo profondamente se non dimostra la sensibilità che ci aspettiamo.
Messa in questi termini l’amicizia è una relazione che si nutre di mero interesse, pronta a scadere nell’indifferenza qualora non risponda ai requisiti richiesti. In realtà l’amicizia è un sentimento che parte povero, ma che è in grado di diventare ricco nella condivisione.
Benché due fratelli possano divenire grandi amici, l’amico talvolta supera anche un fratello, perché due amici legano il loro rapporto da un atto precluso alla relazione di sangue: la scelta.
L’amico è la mano tesa, la spalla su cui piangere, è la luce in una notte buia, è il sorriso che non ci aspettiamo di ricevere, è la spinta che ci ricorda che non possiamo fermarci, è il filo di Arianna nel labirinto della vita.
L’esistenza è una corsa individuale, ma quando ci fermiamo l’amico è colui che ci offre il ristoro e il riposo per ripartire.
Amicizia significa entrare nella vita dell’altro senza invaderla, senza pretese di attenzioni particolari, con l’intenzione di mostrarsi nell’assoluta spontaneità, di gettare la maschera. In questo modo l’amico diventa lo specchio in cui rifletterci qualora pensiamo di essere soli; diventa il prolungamento di noi stessi.
Ognuno è in grado di essere un buon amico, perché nell’amicizia ciascuno è capace di essere ciò che è…