Nudi su strade sconosciute
vecchi manti di neve esaltano
l’ebbrezza del bianco.
Capelli ricci sul piano dei giorni perduti.
A varcar frontiere dove tutto e sortilegio.
I rumori del silenzio pigolano di luce
verso un febbraio immemore.
L’acqua stritola le voragini
in profondità di volo,
oltre lo smeraldo immobile.
La luce della pelle è pellegrina al fato
come la temerarietà dell’oro.
Giorni messi in fila, sfilano il destino.
Suoni attendono chimere spoglie,
come foglie vive sul selciato assente,
come fantasmi sbronzi su rocce senza dimora.