Nel libro XI dell’Odissea, Ulisse incontra Tiresia nel regno dei morti. Il mito di Tiresia racconta che, passeggiando sul monte Cillene (o Citerone, a seconda delle versioni), vide due serpenti che copulavano e ne uccise la femmina, infastidito dalla scena. Nello stesso momento Tiresia fu tramutato da uomo in donna. Per sette anni visse in questa condizione, provando tutti i piaceri riservati a una donna. Passato questo periodo, venne a trovarsi di fronte alla stessa scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e in quello stesso momento ritornò uomo.
Jeffrey Eugenides, così distante dalla mitologia greca e da Omero, ha creato anche per la letteratura contemporanea un famoso ermafrodito: Calliope Stephanides, detta Callie e poi Cal, protagonista di Middlesex (2002, premio Pulitzer 2003). Per spiegare le ragioni e le cause del suo “ermafroditismo”, Cal parte dal principio, dalle vicende dei nonni Desdemona e Lefty, immigrati negli Stati Uniti dal Medio Oriente. I due, a causa di circostanze particolari, si innamorano e da fratello e sorella diventano marito e moglie:
Desdemona assaggiò il sapore della sua bocca, e l’unica cosa da sorella che fece durante l’amore fu di alzare la testa in cerca d’aria e dire: “Ragazzaccio. Non è la prima volta, per te”. Lefty non faceva che ripetere: “Non è mai stato così, così mai…”
La narrazione si focalizza poi sulla storia del figlio avuto dai due, Milton, fino all’incontro con Tessie, la figlia della cugina e sua futura moglie. Tutte le vicende narrate nella prima parte fanno da sfondo e preambolo alla seconda: la storia di Cal -frutto dell’unione di Milton e Tessie- e della sua esperienza. Calliope nasce nel 1960 a Detroit ed è una bambina come le altre. Nell’agosto del 1974, però, scopre che nel suo Dna si nasconde un gene misterioso che attraversa come frutto di una colpa tre generazioni della sua famiglia e in lei si manifesta. Callie è colpita da una “eccentricità biologica” che fa di lei un ibrido, un raro ermafrodito: da bambina si trasforma in maschio adolescente. Callie scappa dalla clinica e assume l’identità maschile di Cal. Attraversa il paese e giunge a San Francisco, dove diventa l’attrazione di uno spettacolo. In seguito a varie vicende, Cal è costretto a tornare a casa, dove ascolterà dalla bocca di Desdemona il segreto a lungo taciuto.
A fare da sfondo è l’America, con le sue contraddizioni e le sue follie; l’America del proibizionismo, l’America dal Vietnam al Watergate.
Tra un richiamo ad Omero e un gene recessivo, Eugenides tenta di costruire una storia originale e, quanto più possibile, credibile. Dilungandosi troppo a volte, lo scrittore raggiunge comunque il suo scopo. Evitando qualsiasi tipo di retorica e lontano da riflessioni perbenistiche, Eugenides affronta e sviluppa nel romanzo il tema della diversità, giungendo all’accettazione di sé e al riconoscimento da parte degli altri.
– Mi dispiace, caro. Mi dispiace che sia capitato a te.
-Non importa.
-Mi dispiace, tesoro mou.
-La mia vita va bene, le dissi. Avrò una vita serena.