È forse detto che l’amore umano,
vano non debba rimanere mai…
Se la vallata è così chiara, il sole
-ormai sul monte- con leggero amore
vi scherza. Né si duole più la terra.
Sandro Penna
Amore e sempre amore nei versi di Sandro Penna. I toni si fanno leggeri, il desiderio si tinge di rosa, pur nell’esplicita trasgressione.
Il nostro autore è una campana stonata nel panorama letterario del ‘900. Il suo floruit si colloca negli trenta, ma l’emetismo e la poesia analogico-simbolica si pongono agli antipodi della sua esperienza. Non a caso Pasolini conia l’espressione “linea antinovecentesca” per delineare i contorni della sua poetica.
Un solo tema e un solo linguaggio pervadono tutti i suoi componimenti. È cantore dell’amore, quello omosessuale, dichiaratamente trasgressivo, fuori dalla “morale”. Eppure la veste di questo tipo di amore è semplice, pudica e delicata.
L’amore visto come desiderio di piacere, nella forma più elementare, forse sciocca, amore che rinuncia a farsi pensiero, etica riesce a trovare la sua espressione migliore in questi pochi versi sciolti, “È forse detto che l’amore umano”, in cui il poeta reclama la ragion d’essere della sua visione del sentimento amoroso .
L’affermazione retorica che il poeta lascia sospesa all’inizio quasi a per far riflettere il lettore trova una schiacciante e nel contempo bellissima continuazione nell’immagine che viene tratteggiata nella seconda parte del componimento.
Il sole illumina di scorcio la valle. Nel fare ciò sembra che instauri con essa un’armonia lieve. Il sinolo è un amore leggero. Non una potente e tormentata passione, ma un desiderio sottile, eppur vigoroso. L’energia che muove dai suoi raggi infatti rianima la superfice, allevia le sue pene cosicché “la terra non si duole più”.
La poesia di Sandro Penna è il luogo ideale in cui coltivare tale forma d’amore i cui toni, venati talvolta da una tenue malinconia, ci riportano quasi alla dimensione elegiaca di Catullo o dei lirici greci. La trasgressione diventa lecita e la leggerezza assurge a valore portante. Il linguaggio rifiuta di essere chiuso ed ermetico, il ritmo è quasi narrativo.
La poesia è poesia d’amore. L’amore è umano, non vano.