…ora so di essere un uomo buono, e l’uomo buono, ho scoperto, non paga i propri conti con la carta della fedeltà. Quella è redentrice per i fedifraghi. L’uomo buono paga fino in fondo la sofferenza solitaria di ogni volta in cui spera di non sopravvivere all’immensa responsabilità della cosa fatta e invece, sopravvive, ammutolisce e passa oltre. I dolori si dileguano, i pentimenti si confondono, i contorni del ricordo si dissolvono: e poi stordisce, e appaga, questo mistero di una vita tanto più grande di tutti i suoi pezzi messi insieme.
Sandro Veronesi scrive una raccolta di racconti dal suggestivo titolo di Baci scagliati altrove, quattordici storie di vita, di errore, di perdita, di pentimento e di recupero, di contraddizioni. Segue un percorso definito Veronesi nelle sue novelle che va a pari passo con le fasi della vita: l’individuo, la morte e la famiglia, la paura ed infine la coppia. Con una prosa tagliente come la lama di un coltello che ferisce in profondità, i personggi dei vari episodi affrontano se stessi e la paura, legata alla consapevolezza di morire; è così in uno dei racconti più suggestivi di tutta la raccolta, Profezia, dove il protagonista Alessandro, trascorre gli ultimi momenti di vita del padre, standogli accanto, combattuto tra il desiderio di vederlo esalare l’ultimo respiro e la paura che questo accada troppo in fretta: un duello tra l’eutanasia dei sentimenti e il combattere affinché questi non si spengano.
La morte dunque domina gran parte dei racconti, tra omicidi e incidenti; Veronesi però gioca con diversi registri, diversi temi alcuni di questi più leggeri, come quello dell’accendino che scompare e riappare, funziona e poi si rompe e poi riprende a funzionare; oppure quello della scarpa di donna comparsa all’improvviso sulla via di un uomo che da tanto si è allontanato dall’universo femminile.
Baci scagliati altrove affronta anche l’amore nei suoi racconti e nelle varie forme; amore felice, amore spensierato, amore sessuale, amore disperato… Indicativo il nome dato alla raccolta: baci, che sono in assoluto la migliore dimostrazione di affetto; scagliati, che sembra cozzare con la dolcezza dei precedenti; altrove, che con l’amore non ha nulla a che fare; i baci vengono dati, ricevuti, voluti; scagliarli sembra buttarli via, in un altrove dove potrebbe anche non esserci il reale destinatario ma un passante, che prende il bacio lasciandone lì il valore.
Sognare e non poter fare ciò che si sogna è terribile, e dato che la vita in fondo non è altro che questo [..] era straziante doversene accorgere così presto, quando i sogni, ancora, non sono altro che un po’ di quella carne misteriosa che ci trema sotto gli occhi e ci toglie il fiato.