Negli ultimi mesi si è parlato molto degli stipendi dei politici italiani, dibattito che si è acceso sempre di più e talvolta ha toccato apici di qualunquismo e disinformazione. Vediamo allora da vicino le differenze dei guadagni dei parlamentari del Belpaese con quelli dei colleghi tedeschi, inglesi e francesi secondo i dati forniti dal quotidiano ‘la Repubblica’. Partiamo però dagli stipendi dei parlamentari europei.
Parlamento Europeo. E’ composto da 736 deputati. L’indennità netta è di 6.200 euro, mentre quella di soggiorno è di 304 euro per ogni presenza. Riguardo i viaggi, i parlamentari, possono farsi rimborsare le spese degli spostamenti effettuati per raggiungere le sedi parlamentari. Tutto ovviamente deve essere documentato, ed inoltre, sempre sui viaggi, sono previste anche indennità fisse basate su distanza e durata del viaggio e 354 euro al mese di rimborso per viaggi svolti al di fuori dello Stato di elezione per motivi differenti dalle riunioni ufficiali. Vi sono poi, 4.299 euro mensili di rimborso per spese generali; i collaboratori sono pagati dal Parlamento per un importo che non supera i 19.709 euro. L’indennità di fine mandato varia dai 6 ai 24 mesi, mentre il vitalizio scatta a 63 anni: 1.392 euro per un mandato, 2.784 per due e 5.569 dai venti anni in poi.
Germania. Il Bundestag possiede 620 parlamentari. L’indennità lorda è di 7.668 euro e il netto varia in base all’imposta sul reddito. Non vi sono ritenute previdenziali, mentre il contributo mensile è di 3.984 euro per l’esercizio del mandato, con trattenute che variano dai 50 ai 100 euro per i giorni di assenza. I parlamentari, presentando giustificazioni di spesa, hanno libera circolazione ferroviaria ed un rimborso dei viaggi aerei nazionali nell’esercizio delle loro funzioni. Tutti hanno 1.000 euro a disposizione per gestire il proprio ufficio del Bundestag. Ogni deputato può assumere dei collaboratori che sono a carico del Parlamento e la loro retribuzione non può superare i 14.712 euro. A fine mandato non c’è nessun assegno, ma un’indennità provvisoria per 18 mesi. Il vitalizio scatta a 67 anni: 961 euro per cinque anni, 1.917 per dieci.
Gran Bretagna. L’House of Commons presenta 650 membri. L’indennità mensile lorda è di 6.350 euro, mentre il netto varia come anche il contributo previdenziale. I parlamentari possono richiedere un rimborso mensile per una somma massima pari a 1.922 euro, di cui 1.680 per rimborso di locazione. Chi sceglie di andare in albergo, non può superare una spesa di 150 euro a notte. Sono rimborsabili gli spostamenti in taxi, solo dopo le 23, in metropolitana e anche i viaggi effettuati nell’esercizio delle funzioni ma solo in classe economica. Inoltre sono previsti 1.232 euro di rimborso per l’ufficio nel collegio e 1.004 euro per le spese. Per quanto concerne invece i collaboratori, li paga un’agenzia per conto del Parlamento per un massimo di 10.500 euro al mese. Al termine del mandato si può chiedere un rimborso pari a 47.000 euro per le spese riguardanti al completamento delle funzioni. Il vitalizio scatta a 65 anni e varia in base ai contributi versati: 530 euro per un mandato con il minimo, 794 con il massimo.
Francia. L’Assemblée Nationale ha 577 deputati. L’indennità lorda è di 7.100 euro che diventano 5.677 togliendo le ritenute previdenziali, ma il netto varia in base all’imposta sul reddito. Alcuni parlamentari hanno a disposizione degli uffici doppi dove poter dormire, mentre altri alloggiano in residence a tariffa agevolata. Possono ricevere un prestito di 76.000 euro al 2% per acquistare un appartamento. Anche loro hanno libera circolazione ferroviaria, inoltre sono pagati solo 40 viaggi aerei fra il collegio e Parigi e 6 viaggi fuori collegio. Per le spese relative al mandato sono previsti 6.400 euro di rimborso. Per i collaboratori, massimo cinque ne possono essere, la retribuzione non supera i 9.138 euro erogati o dal deputato o dall’assemblea. Non c’è un assegno di fine mandato, ma un sussidio di reinserimento per al massimo tre anni nel caso i deputati risultassero disoccupati. Il vitalizio è di 1.200 euro per un mandato e di 2.400 per due.
Italia. Nella Camera dei Deputati ci sono 630 membri. L’indennità parlamentare è di 11.703,64 euro lordi che però diventano 5.486,58 al netto delle ritenute fiscali e previdenziali. Per il soggiorno il rimborso spese è di 4.003 euro. A tale somma vengono detratti 206 euro per ogni giorno di assenza quando si svolgono votazioni elettroniche. Su territorio nazionale i deputati viaggiano gratuitamente in treno in prima classe, in autostrada, in nave e in aereo. E’ previsto anche un rimborso mensile che varia dai 1.107 ai 1.331 euro per i trasferimenti in aeroporto. Inoltre sono messi a disposizione 4.190 euro per il rapporto eletto-elettore, utilizzabili per lo stipendio dei collaboratori e 2.500 euro per le spese informatiche. La Camera non fornisce telefoni cellulari ai deputati, i quali però dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. Il deputato inoltre versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennità lorda, pari a 526,66 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario. Sono previsti 46.814 euro come assegno di fine mandato per una legislatura e 140.443 euro per tre legislature. Il vitalizio infine scatta a 65 anni ed è di 2.486 euro al mese con un mandato; invece scatta a 60 anni con due mandati per una somma di 4.973 euro mentre sale a 7.460 euro se si sono svolti tre mandati.
Il Senato della Repubblica infine, prevede 315 senatori. L’importo lordo dell’indennità è di 12.005,95 euro che si trasformano al netto, calcolando le trattenute fiscali, i contributi obbligatori per l’assegno vitalizio e le addizionali all’Irpef, in una cifra che oscilla dai 4.970,65 ai 4.709,09 euro. Sono previsti poi 3.500 euro a titolo di rimborso delle spese di soggiorno, ma la somma viene ridotta di un quindicesimo se il senatore non partecipa almeno al 30% delle votazioni effettuate nell’arco della giornata. Riguardo le spese sostenute per le attività durante il loro mandato parlamentare, è previsto un rimborso pari a 4.180 euro, di cui 1.680 euro vanno direttamente al senatore e i restanti 2.500 al gruppo parlamentare di appartenenza. Dal 1° gennaio 2011 i senatori ricevono anche un rimborso mensile di 1.650 euro per le spese accessorie di viaggi e spese telefoniche. Hanno facilitazioni di trasporto usufruendo di tessere personali per i trasferimenti su territorio nazionale mediante treni, aerei, trasporti marittimi e su rete autostradale.
L’assegno vitalizio scatta a 65 anni, purché il senatore abbia svolto il mandato per cinque anni, a tal fine egli versa l’8,6% della sua indennità lorda e facoltativamente il 2,15% come quota aggiuntiva per la reversibilità. Al termine del mandato parlamentare inoltre, il senatore riceve dal Fondo di solidarietà fra i Senatori l’assegno di solidarietà, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità, moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo. Tale assegno viene erogato sulla base di contributi interamente a carico dei senatori, cui è trattenuto mensilmente il 6,7% dell’indennità lorda. Il Fondo di solidarietà fra i Senatori inoltre, eroga anche un rimborso parziale di determinate spese sanitarie sostenute dagli iscritti, nei limiti fissati dal Regolamento e dal Tariffario. L’iscrizione è obbligatoria per i senatori in carica che versano un contributo pari al 4,5% dell’indennità lorda; è facoltativa per i titolari di assegni vitalizi il cui contributo è pari al 4,7% dell’importo lordo del proprio assegno. Con il versamento di quote aggiuntive è possibile l’iscrizione dei propri familiari.