La Gran Bretagna festeggia oggi il bicentenario della nascita di Charles Dickens, uno dei più amati scrittori della letteratura inglese; i suoi romanzi sono diventati classici intramontabili ormai in tutto il mondo. Sono previste celebrazioni in tutta l’isola, compresa una festa in strada nella città di Portsmouth, sulla costa sud dell’Inghilterra, dove Dickens nacque il 7 febbraio del 1812.
Il principe Carlo, erede al trono, e l’attore Ralph Fiennes saranno fra gli ospiti della cerimonia in cui verrà deposta una corona sulla tomba dello scrittore, presso l’Abbazia di Westminster nella capitale. La star del grande schermo, insieme a Helena Bonham-Carter, è fra gli interpreti di un film attualmente in preparazione, un remake basato sul romanzo ”Grandi speranze” (Great Expectations), la prima pellicola risale infatti agli anni ’40.
Dickens, che esordì come romanziere nel 1836 con ”Il Circolo Pickwick’‘ (The Posthumous Papers of the Pickwick Club), si è sempre ispirato per i suoi racconti alla felice infanzia trascorsa a Chatham, nel Kent, e dalla quale fu strappato a causa dell’improvviso impoverimento della famiglia, che si trasferì successivamente a Camden Town, a quei tempi considerata una dellezone più “difficili” di Londra. Queste infelici vicende lasceranno una traccia indelebile tra le righe di denuncia dei suoi scritti, lungimiranti e fortemente realistici al tempo stesso, frutto dell’unione geniale tra cronaca e narrazione.
Dotato di straordinaria inventiva linguistica e narrativa, la sua popolarità aumentò con i romanzi successivi (Oliver Twist, 1837-38; David Copperfield, 1849-50), che uscirono inizialmente a dispense mensili. Essi erano legati allo scenario del primo industrialismo ed ai relativi problemi riguardanti le tematiche di difesa sindacale a quei tempi in fase di sviluppo. Dickens non fu mai morbido con quelli che per lui erano i gusti melodrammatici e i pregiudizi moralistici della borghesia urbana, tratteggiati mai da plumbee disquisizioni di natura saggistica, bensì da un vivo senso dello humour e da una felice mistura di tragico e comico, grottesco e quotidiano.
Di contro, le sue opere successive acquistarono un tono più pessimistico e incisivo (Casa desolata, 1852; Tempidifficili, 1854), unitamente ad uno spessore psicologico profondo (La piccola Dorrit, 1855-57; Grandi speranze, 1860-61), fino a giungere al cupo espressionismo de Il nostro comune amico (1864-65), il suo romanzo più complesso e disperato.
A dispetto della straordinaria popolarità dei suoi romanzi, la fortuna critica di Dickens è stata piuttosto discontinua; considerato oggi il massimo narratore inglese del suo tempo e uno tra i maggiori di ogni paese, egli creò una nuova forma letteraria, il romanzo sociale, nel quale fuse e sviluppò i due grandi filoni della narrativa inglese: quello picaresco e avventuroso e quello sentimentale.