– Buonasera a tutti, mi chiamo Luca, e ho 19 anni.
– Ciao Luca, raccontaci tutto.
– Be’, come ho detto prima, ho 19 anni e non faccio niente, ma una cosa sì ed è viaggiare, è la mia ossessione, ma non da sempre, anzi, da pochissimo, eppure è stato un fulmine, subito ho capito che dovevo mettermi in auto e scendere da loro.
– Loro chi?
– È iniziato tutto per colpa di Matteo, qui a Varese non succedono tante cose, così ho deciso di provare anche io. Sulle prime è stato un vero sballo, sono andato in cielo, nello spazio proprio, ma non così per dire, anzi, toccavo proprio le nuvole, eh poi però si cadeva giù, cosa vuoi?
– E cosa è cambiato da allora?
– Tutto, mi sono sentito in gabbia, così ho voluto farlo, ho fatto il “viaggio”, mi sono messo in macchina prendendo tutti i soldi che avevo, circa 2.000 €, e me ne sono andato, la meta era precisa: Scampia, Napoli. Lì è il Paradiso.
– In che senso, perché?
– Lì uno come me viene accettato, ma non me ne frega niente di questo, io ci vado perché lì non mi rompono i coglioni con la loro morale di merda, lì si fanno tutti, e vaffanculo al mondo.
– Volevi farla finita?
– Forse non mi sono spiegato, vecchio, io non “volevo fare” nulla, io volevo viaggiare ancora, e con i soldi della macchina di quel coglione di mio padre ci ho recuperato altri 300 €. Bastardi, sapevano che mi servivano, manco avessero un parcheggio bello e pronto, mi hanno chiesto loro se volevo vendere la macchina, e che dovevo fare? Erano giorni che bussavo ai citofoni di quei terroni di merda che per mollare un po’ di pastasciutta…
– Quindi la colpa è del Sistema? Della gente di Napoli?
– Non mi frega un cazzo della colpa, una volta che arrivavo ai seminterrati, quei palazzoni bianchi e neri erano la mia salvezza, all’interno trovavo sempre qualcuno che scambiava un panino con una siringa, non sempre le trovavo per terra, le pestavano, gli schifosi, una volta ho dovuto persino cercarla in un secchio della spazzatura, tanto che mi frega, sono un rifiuto anche io. Bastardo. È da quando sono nato che mi hanno detto cosa fare, dove andare e chi essere; per la prima volta ho deciso io per me, non mi era mai capitato. Lo so di essere un tossico di merda, non mi illudo, ma questa è l’unica scelta presa da me, l’unica volta in cui mi sento vivo è quando mi pungo, quando il colore entra nelle mie vene. Poi però hai bisogno di una botta più forte, e più in alto voli, e più dura è la discesa, a muso per terra, nella realtà. Allora ti senti un vero schifo, e maledici il Sole.
– E a quel punto hai deciso di farla finita…vero?
– Cosa pensi, che abbiamo scelta? Che pensiamo da un momento all’altro “ora mi faccio tanto che muoio?” Ero strafatto e basta, ed è stato il Paradiso, e vaffanculo Varese.
– Basta così: Inferno. Questo qua non sa nemmeno che esistiamo. Il prossimo.