SEI UNO SCRITTORE.
Non conosci i morti polpastrelli tra le mani, non conosci la caduta dei bambini tra la tua mente ed il tuo “fattivo arco di parolacce”, non cataloghi malattie; cataloghi depressione: deprimi Tokyo con la tua fuga, imbastisci incantesimi, dipani dissenterie e affossi manoscritti ergendo templi di carta ammalata: il male della carta, la malattia della carta, il fremito delle carte in corsia, il perduto antidoto della carta, Tokyo ammalata di carta, correndo Tokyo-vede-Tokyo nel diavolo della carta.
“Tutti” sono patologie incurabili, tutti sono un dio incurabile.
Assassini “aprono” lucchetti dalla casse toraciche: trapianti di lune in stato comatoso, erezioni di nuove religioni, detective che battono a macchina, notizie che fuggono dalle strade srotolandosi, nell’apertura, in aria oniricamente pulita. Volano piccioni scheletro; lo scrittore parla con la magia nera, alcune anime parlano perdute: come solchi di cavità molli, nel cartongesso, esse disperano inchiostro… e… svuotate di sangue, si immolano “alla religione della malattia allo stadio finale”.
Lo scrittore ha il sangue, lo scrittore cerca l’assassino dello scrittore, lo scrittore ammira Tokyo ammalata di sole-cerino- lampeggiante di scoppiettio di valzer di dissenterie, di cacarella, di ospedali occupati da fantasmi ammalati; lo scrittore pedina il suo scrittore, lo scrittore sputtana la gravità, lo scrittore va in bici a Tokyo pregando che l’esoterismo dei talismani dica “ l’assassino”, lo scrittore sibila nella “psychè” contattando serpenti detritici ( chè amiamo, chè sopportiamo, chè scaviamo nel petto rinvenendo uova “ a contrario”), lo scrittore, a palpebra socchiusa, ferma le nuvole, lo scrittore s’ammazzerà?!, lo scrittore dovrebbe lasciare un testamento “ di questo articolo-vita”?!, lo scrittore non ha Tokyo, lo scrittore è Peace?!, lo scrittore nella Tokyo-di malanno quasi-morta conosce l’altro scrittore?!, lo scrittore è, ancora, David Peace?!.
Io scrivo… in una città occupata, in una città in quarantena: tossisco fantasmi stonati!
Peace David- Burroughs è a Tokyo: provate a leggerlo.
Se amate le malattie eterne (quelle dello scrittore drogato, quelle del lettore drogato), aprite: “ Tokyo città occupata”: inspirerete morbi goduriosi.
Sei tu lo scrittore?!
Non arriverà il nuovo anno.
Amen