Quando la cassiera gli ebbe dato il resto dei cinque franchi, Georges Duroy uscì dal ristorante. Siccome aveva un bel portamento, sia per natura, sia per posa di ex sottufficiale, si impettì, si arricciò i baffi con un gesto militaresco abituale, e girò su quelli che stavano a tavola uno sguardo rapido e circolare, uno di quegli sguardi da bel giovane, che si stendono intorno come una rete nell’acqua.
Questo l’incipit di un racconto senza tempo: Bel-ami di Guy de Maupassant.
Il protagonista, Georges Duroy, è un ex sottufficiale delle truppe francesi in Africa, impiegato delle ferrovie per pochi franchi, con spirito da perdigiorno e pieno di rancore verso coloro che, con i soldi “nel taschino del panciotto”, possono permettersi quei piaceri a cui egli ambisce e che gli sono negati. L’incontro con il vecchio amico Charles Forestier, uomo avviato al successo nel mondo del giornalismo, gli apre la strada del riscatto e della realizzazione professionale. Duroy, in questo romanzo, sembra dimostrare che solo agendo con gli strumenti più sleali è possibile ottenere il riconoscimento sociale, il benessere, forse persino la felicità.
La prima fase del percorso di Duroy sarà quella di appropriarsi dei mezzi del mestiere di giornalista, comprendendo come funziona il meccanismo della società in cui dovrà inserirsi. Il problema non sarà tanto quello di acquisire una coscienza critica, quanto piuttosto di trovare le giuste protezioni, nonché le strategie comunicative più adeguate a catturare il consenso dei lettori e il favore dei potenti. La signora Forestier ( che alla morte del marito sposerà proprio Duroy ), costituirà in tal senso una pregevole maestra, come del resto era già stata per il marito, e gli insegnerà il modo migliore per poter dire un cumulo di “sciocchezze”. Georges dovrà conoscere i “retroscena dei teatri e quelli della politica”, sino a giungere a un livello tale da non distinguere “ministri, vescovi, ruffiani e gente d’ogni sorta”. La conoscenza del mondo si riduce per lui a un contatto seriale con personaggi diversi con l’unico fine di poter ottenere vantaggi per la propria carriera.
Diventato reporter, Duroy comincia a desiderare di “guidar (la carrozza) da padrone e signore” per aprirsi le porte “della buona società”. Deve, quindi, conquistarsi la benevolenza dei potenti, penetrando nei salotti e facendo innamorare le dame parigine. Sostituire l’amico morto nel letto della Forestier e sposare, infine, Suzanne Walter, figlia dei notabili della città, dopo averne sedotto la madre, sono i passi successivi con cui Georges guadagna la carriera politica. Significativo è un colloquio tra Duroy e Norbert de Varrenne, un vecchio poeta amareggiato dalla vita, anche lui membro della redazione. Quest’ultimo, ormai anziano, sottolinea la centralità della morte, come essa stia dietro le cose, per svelarne infine l’insensatezza, ridimensionando tutto ciò che ci è parso importante: il piacere, il potere e la ricchezza. Ecco perché fino a quando il gioco riesce, bisogna ubriacarsi di sensazioni forti, ne concluderà Duroy.
D’altra parte Georges quasi mai sembra agire in modo poco corretto o addirittura illegittimo. Il suo comportamento risponde o anticipa le mosse degli altri; per questo si finisce per apprezzare l’intelligenza e l’amore per la vita di questo personaggio, arrivando quasi a comprendere le sue scelte, a trovarle contingentemente giuste. Duroy non nasconde i suoi fini a se stesso, inganna chi è ingannato dalla propria condizione parassitaria e privilegiata. Bel-ami lascia sorgere il dubbio che sia quasi necessario lottare, competere con tutti per il potere e il denaro. La risposta di Maupassant a tal proposito sembra essere disincantata e scettica, tuttavia affermativa. Chi vale vince e chi vince almeno per un po’ avverte una forma di fierezza e felicità. Ma tutto ha vita breve e la sconfitta, se non altro quella imposta dal tempo, è sempre dietro l’angolo. Vincere, in ogni caso, seppur transitoriamente, serve…e lottare è l’unica via possibile.
Tuttavia, il prezzo che pagherà Duroy è intuibile attraverso il ricordo dell’esperienza di coloro che l’hanno preceduto al potere. E i predecessori di Duroy ne anticipano l’inevitabile destino di solitudine e di sconfitta.