15/07/1956
Vorrei essere un dinosauro.
Poi ti guardi intorno e capisci che non fai altro che agitarti, e tremare, e guardare con occhi serrati chiunque ti attraversi, attraversi la tua vita, il tuo mondo e le tue parole. Quelle parole che custodisci preziosamente come una sorpresa che si vuol tenere lì, perché lei appartiene alla tua fantasia. Guardi nuvole piene muoversi alla velocità del vento caldo d’estate, senti colori sulla pelle, perché tu senti il giallo dei fiori, il blu dei sentimenti, il rosso della vita, il bianco delle tue cose… tu senti, ami sentire, ami vivere, ami sognare, ami tutto ciò che ti fa stare bene. Ami essere distesa, serena, incontrollabile, ami sapere che c’è qualcosa per cui tu ci sei, allora ti abbandoni alle emozioni, ti leghi imprescindibilmente a chiunque ti attraversi l’anima, non lo guardi, non lo scruti. Ma la tua anima è difficile da cogliere. Ci sono uccelli che migrano, altri che restano, a te piace stare. Io sto e tu stai. E allora si che ci scrutiamo da lontano, ci amiamo. Io non amo nessuno. Neanche me stessa. Ma sogno, e conto i passi, conto i volti, conto gli oggetti, tutto ciò che mi passi accanto e che mi porti a compiere il mio lungo viaggio, fatto anche di te. Così mi siedo e sorrido. Come sempre. Guardando in su.
Ecco perchè, vorrei essere un dinosauro.