L’Accademia Svedese di Stoccolma ha annunciato che il Nobel per la letteratura 2011 è stato assegnato a Tomas Transtromer, ottantenne poeta svedese. Tale scelta è stata accolta con molto entusiasmo dai giornalisti che all’annuncio erano presenti in sala ed hanno manifestato il loro assenso con un lungo applauso. “Perché attraverso le sue immagini condensate e translucide ha offerto un nuovo accesso alla realtà”, si legge nella motivazione per cui Transtromer è stato premiato. Qui da noi, nel 2004, gli fu conferito il ‘Premio Nonino’, consegnatogli da Claudio Magris, con la seguente motivazione. “Fonda un’arte poetica basata essenzialmente sull’immagine, unificando così l’io e l’altro, l’interiore e l’esteriore, il tempo e lo spazio, il visibile e l’invisibile. Transtromer cancella i limiti e apre un orizzonte unico per meglio superare le contraddizioni dell’esistenza, per comprendere meglio se stessi e dunque anche l’altro”. Ma come premio letterario più prestigioso vinto finora dallo svedese, ricordiamo quello macedone, lo Struga Poetry Evenings, vinto solo dagli autori della letteratura più importanti degli ultimi anni.
Classe 1931, Tomas Transtromer è considerato il più importante poeta svedese dei nostri tempi. Nei suoi scritti ha sempre affrontato diverse tematiche, passando da ispirazioni mistiche al surrealismo, per poi approdare, nelle sue ultime produzioni, a quelle della solitudine e dell’inquietudine umana, come ne ‘La gondola a lutto’, edito in Italia da Crocetti. Per tale casa editrice è stata pubblicata anche la sua raccolta di versi ‘Poesia dal silenzio’ e tra due settimane uscirà un nuovo volume intitolato ‘Il grande mistero’. Laureato in psicologia nel 1956, già due anni prima Transtromer aveva pubblicato una raccolta poetica intitolata ’17 dikter’, 17 poesie, nella quale racchiudeva anche alcune opere realizzate all’età di soli tredici anni.
Punto di riferimento per le giovani generazioni statunitensi e polacche, insieme a Strindberg e Swedenborg, è lo svedese che più ha influenzato la letteratura internazionale. Attestazioni di stima e di profonda ammirazione arrivano da vari autori come dal premio Nobel Iosif Brodskij, Bei Dao, Seamus Heaney, Derek Walcott e Björn Larsson, il quale, nel suo ultimo romanzo ‘I poeti morti non scrivono gialli’, lo cita più volte come ‘maestro’.
Il tema del silenzio sembra essere molto caro a Transtromer. Il poeta conferisce spesso alla parola un’accezione negativa; al suo posto invece dovrebbe essere ricercato un linguaggio ideale, una sorta di metalinguaggio che però può esistere anche senza l’uso della parola per poter arrivare ad un linguaggio senza suoni. Emblema di tale pensiero sono i versi della sua poesia ‘Marzo ‘79’. “Stanco di tutto ciò che viene dalle parole, parole non linguaggio./ Mi recai sull’isola innevata./ Non ha parole la natura selvaggia./ Le sue pagine non scritte si estendono in ogni direzione./ Mi imbatto nelle orme di un cerbiatto./ Linguaggio non parole” e ancora, nella prosa ‘Gli anemoni’, l’autore vuole sottolineare la contrapposizione tra il mondo chiassoso e caotico alla vita armoniosa, silente e nascosta degli anemoni. E’ nel silenzio dunque, che risiede la condizione privilegiata per avvertire i ritmi della vita.
Tradotto in 49 lingue, Transtromer, dal 1990 a causa di un ictus, è rimasto muto ed è costretto da allora su una sedia a rotelle. Ma ciò non gli ha impedito di continuare a scrivere. “Non pensava di poter più sentire questa gioia”, ha commentato infine Monica Bladh, moglie di Transtromer, dopo il conferimento del Nobel a suo marito.