Come scorrea la calda sabbia lieve
Per entro il cavo della mano in ozio,
Il cor sentì che il giorno era più breve.
E un’ansia repentina il cor m’assalse
Per l’appressar dell’umido equinozio
Che offusca l’oro delle piagge salse.
Alla sabbia del Tempo urna la mano
Era, clessidra il cor mio palpitante,
L’ombra crescente d’ogni stelo vano
Quasi ombra d’ago in tacito quadrante
Scorre via il tempo.
Vi è mai capitato di sedervi pensierosi sulla spiaggia , accarezzare la sabbia e lasciare che scorresse tra le dita come fosse una clessidra? Ecco, è capitato anche a Gabriele D’annunzio.
Oggi vi presento una poesia sul tempo e sul sentimento che attanaglia l’uomo da sempre : la paura del tempo che inesorabile scivola via come sabbia tra le mani, la clessidra della vita che non si ferma per nessuno .
Il cor sentì che il giorno era più breve
A tutti è capitato , almeno una volta nella vita, di rendersi conto che la propria vita stava scorrendo via senza senso, senza scintilla, senza ardore. Capita che ci si risveglia all’improvviso e si decide di cambiare ogni cosa, luogo, volto e casa per dare un senso più giusto, più personale a quella sabbia che scorre. La fine di settembre porta sempre queste tipo di riflessioni , quando il vento diventa più freddo, il colore del mare è leggermente più grigio e ci si rende conto che un’altra stagione, forse la più bella, sta finendo ancora una volta.
La poesia nel corso della lettura a ben vedere subisce una trasformazione dell’oggetto ; inizialmente il poeta descrive se stesso e il movimento della sabbia che scorre tra le dita, metafora del tempo , per poi diventare esso stesso clessidra :
Era, clessidra il cor mio palpitante
Tutto sta nel capire come si vuole vivere la propria vita, avere piena coscienza di ogni singolo e minuscolo granello di sabbia che si perde strada facendo, nell’afferrare il significato ultimo di ogni secondo e di ogni gesto che denota quel secondo. Certo, non è facile, perdersi in pensieri e ricerche di significati che in realtà non ci sono è tipico dell’indole umana, ma magari ogni tanto, chi lo sa, male non fa lasciarsi andare e pensare solo a cosa sta accadendo in quel momento, al granello di sabbia che sta scivolando via in quell’attimo preciso. Ogni tanto ci provo, un brivido di incoscienza mi assale ma ne vale la pena. D’annunzio, se si guarda la sua vita, l’ha fatto. Voi che fate? Ci provate?