Come posso dimenticarti?
Nel tuo silenzio
so che tu mi vuoi bene.
Anche tu,
quando io taccio,
sai che te ne voglio.
Sei la mia seconda anima.
Entra nel segreto del tuo cuore
e osserva in esso
il tuo amore per me:
vi scorgerai
il mio per te.
Anselmo D’Aosta
Dove sta scritto che l’anima gemella sia per forza incarnata nell’oggetto amoroso?
E se fosse un’amicizia? Nata per caso, o tra i banchi di scuola, tra le aiuole di un parco e i quadroni di una campana.
Anselmo D’Aosta era un teologo del 1033. Ebbene si, mille anni fa. Allievo di Sant’Agostino, nel pieno del medioevo ci stupisce tutti con la semplicità dei versi, così fragili e allo stesso tempo forti nella loro dichiarazione. Ma le sue parole si diffondono dolcemente se pronunciate ad alta voce, intrise della tenerezza tipica dell’amicizia vera, della vergogna di confessare il sentimento, la nostalgia e la promessa che non finirà mai.
Come si potrebbe, dopotutto, separarsi dalla proprio seconda anima? Che reca, celato in se stessa, lo specchio di ciò che essa prova per noi. La vera amicizia entra nel cuore, e non va più via. Poco importa la distanza, il tempo o le persone che vi separano, se nel cuore, nel segreto del cuore si ritrova il riflesso dell’amore che ci lega a quella persona.
Colpisce perchè sebbene risalga a così tanto tempo fa, potrebbero essere versi scritti da un poeta contemporaneo, ulteriore testimonianza di quanto siamo uguali, in fondo, tutti noi. Che siano teologi, poeti o musicisti.
Come posso dimenticarti?
Si dice, in giro, che l’amicizia sia una cosa rara, difficile da trovare, difficile da coltivare, piena di ostacoli, intrighi, invidie e gelosie. Non so se sono d’accordo, forse perché sono fortunata, ma io l’ho trovata e si, vi invito a cercarla, forse più dell’amore, perché quella , quella vera, è per sempre. Al di là di ogni cosa, resta davvero per sempre.