La domestica
La signora delle pulizie entra in casa.
Deve fare in fretta, tra qualche ora lui tornerà e vorrà trovare tutto a posto.
Infila nelle sue mani i guanti in lattice ed è subito pronta per il lavoro.
Per prima cosa prende in mano l’aspirapolvere, la svita accuratamente ed inizia a spargere per tutta la casa la polvere che essa contiene.
Non deve dimenticare di buttarne anche sotto i letti e sotto i divani.
Olga, ricorda anche di sistemare i cassetti. Nel primo associa meticolosamente, un calzino bianco ed uno nero e così via per tutte le dieci paia.
Dopo apre il secondo cassetto, ammira per bene le camicie.
….Troppo stirate…le stropiccia…osserva i colletti, troppo puliti.
Decide di passarli sul pavimento…
…Ecco così…ottimo risultato Olga…
Olga, non dimentica i letti, li disfa. Prima quello della stanza da letto, dopo quello della stanza degli ospiti.
Si dirige in bagno. Si accorge che l’acqua del cesso è troppo bianca.
Fortunatamente, a causa del ritardo, questa mattina non è andata in bagno.
Olga si siede sulla tazza ed inizia a cagare ed a pisciare.
Si ripulisce, gettando la carta nel cestino (che ovviamente non svuoterà).
Si alza dal water, si strappa un ciuffo di capelli e lo getta nella vasca.
Poi si avvia verso la cucina. Prende più piatti e pentole possibili e li insudicia con tutto quello che le passa tra le mani (marmellata, caffè in polvere, miele, rimasugli di cena della notte precedente, ecc..).
Olga ha quasi finito ma deve sbrigarsi, il signore potrebbe tornare…
…I vetri Olga…
…Guarda i vetri…
Olga si avvicina alla finestra…Cosa potrebbe passare su quei vetri?…
I suoi occhi si posano sulla cosa che ha più vicino, un detersivo…
…No Olga…
…Il detersivo potrebbe renderli più puliti…
La donna si dirige verso il cassetto delle posate, mette la mano dentro e tira fuori il coltello più affilato.
…Si Olga!…
…Questo potrebbe andare bene…
Olga si taglia un polpastrello. Non è un taglio profondo e non fa neanche male, a questo punto si taglia anche gli altri quattro.
Il sangue scorre copioso…ma non fa male.
Olga si accorge dello strano suono che fa il sangue quando colpisce il pavimento….
….Sapete il sangue fa…PLIK…PLIK…PLIK…
…Olga non lo sapeva…
…Adesso lo sa…
Ma non c’è tempo da perdere. Olga apre bene la mano e la passa con forza su tutte le finestre della casa.
…Ben fatto…
Ad un tratto Olga sente un rumore…
…Oddio la porta…
Il signore è tornato, oggi ha fatto prima…
Olga si dirige velocemente all’ingresso.
Signore: << Olga, sei qui? >>.
Olga: << Si, signore >>.
Signore: << Hai finito? >>.
Olga: << Si, signore >>.
Signore: << Do un occhiata…>>.
I due iniziano a girare per la casa.
Prima la stanza da letto.
Olga è preoccupata, sta dietro di lui a circa tre passi di distanza.
Lui apre i cassetti, guarda nel primo, lo richiude. Apre il secondo, esamina una camicia, la rigetta nel cassetto.
Dopo osserva i letti. Si precipita in bagno, guarda dentro il water. Chiude la finestra del bagno, guardando con curiosità quell’alone rossastro sul vetro.
Va in cucina.
L’agitazione di Olga cresce. Lui guarda nel lavello, prende un piatto e lo ripone nuovamente al suo posto.
Dopo aver visto tutto, torna all’ingresso, apre la porta e si rivolge alla donna.
Signore: << Olga! >>.
Olga: << Si, signore? >>.
Signore: << Davvero un ottimo lavoro…>>.
Prende il portafogli, tira fuori due banconote da cento euro e le porge alla donna.
Signore: << Grazie Olga, ci vediamo la prossima
settimana >>.
Olga: << Si, certamente signore, grazie signore >>.
La donna esce, chiudendosi la porta alle spalle.
…Davvero un ottimo lavoro Olga…
Dialogo tra la morte ed un pacchetto di sigarette
La morte ritorna a casa. Dopo una lunga giornata di lavoro.
Poggia la sua falce all’ingresso.
Stanca e visibilmente stressata, si dirige verso il bagno.
Dopo un po’ torna in salotto, prende una sedia e la colloca al centro della stanza sedendosi stremata.
Mette una mano sotto il suo lungo vestito nero e tira fuori un pacco di sigarette. Ne prende una, l’accende e da una bella tirata.
Dopo aver tenuto dentro i “polmoni” il fumo per un po’, lo lascia andare fuori.
Poi una seconda tirata più decisa quasi “arrabbiata”.
Si rilassa….
Poggia il mento sulla sua mano destra e con la mano sinistra inizia a giocherellare sulle ginocchia con il suo pacco di sigarette, ma si blocca di colpo…
Morte: << E questo cosa è? >>.
Si sofferma a leggere la scritta sul pacchetto:
“IL FUMO UCCIDE”
Morte: << No! Non è possibile, sono io che ho sempre ucciso. Io che ho studiato morte per una “vita”. Io che ogni giorno lavoro fino ad “ammazzarmi”….E tu! Tu chi sei? Di chi sei figlio? Sicuramente avrai avuto una bella pedata…>>.
La morte prende il pacchetto, lo stringe in mano, lo accartoccia e lo butta via…
Morte: << Sai che ti dico? Da domani sciopero….>>.
…Altra tirata di sigaretta…………….
…………..BUIO……………
Il signor Smith e Belzebù
Il signor Smith non può dormire
E decide di uscire.
Si è svegliato di buon ora
dorme ancora la sua signora.
Signor Smith, non controlla l’orologio?
che sbadato che sei
son le sei, sei e sei
fossi in te non uscirei.
Lui non si scompone
mette su le scarpe nuove
ed è già giù al portone.
Ancora è presto per stare in giro
per la gente di un paesino
che conta cento anime
e dorme fino al mattino.
Il signor Smith cammina a passo lento
è arrabbiato con il mondo.
Perso nei pensieri e distratto come un bambino
il signore cade in un tombino.
E cade giù…cade giù
sembra che non si fermi più.
Finalmente tocca terra
è tutto buio intorno
e pensare che su era giorno.
Davanti a lui c’è un cancello
su di esso un cartello:
Benvenuti all’inferno.
Il signor Smith ha paura
di fronte a lui una creatura.
Non si preoccupi signor Smith
paura non abbia più
io sono Belzebù.
Pelle rossa, rugosa e marcia
e che dire della sua faccia:
Occhi gialli, naso di maiale, denti da cinghiale
sul capo un paio di corna
che non gli stanno male.
Il signor Smith non parla più
ora tocca a Belzebù.
Buongiorno signor Smith
e buona ora del mattino
ma per uscire da qui
mi deve fare un favorino.
Devi portarmi tu
due anime e niente più.
Il signor Smith sta per parlare
ma il demone lo fa tacere.
Soldi, fama e giovinezza in eterno
potrai ottenere
ma attenzione a non sbagliare.
E con un tocco del ditino
in un attimo
lo scaraventa fuori dal tombino.
Oh Gesù, Gesù, Gesù
in che guaio sei ora tu?
Il signor Smith corre di fretta
per la strada lunga e stretta.
Deve prendere una decisione
chi uccidere per prima?
Sicuramente Eva la sua vicina.
Entra in casa dal cancello
e prende dal cassetto un grosso coltello.
Dalla vicina adesso si incammina.
Suona svelto il campanello
stringendo in mano il suo coltello.
Sono io. Eva
apri strega!
La signora apre assonnata
Smith sferra la prima pugnalata.
La colpisce ad una spalla
la donna urla.
Un altro fendente
la colpisce alla fronte.
E ancora, ancora, ancora
non urla più la signora.
Belzebù sarà contento
pensa lui sorridendo.
Ora a chi posso toglier vita?
Al mio amore Rita?
No lei no, sono molto fedele
ecco chi, Jack il panettiere!
A quest’ora sarà aperto
corri svelto!
Il signor Smith è già arrivato
che buon odore il pane appena sfornato.
Jack sgrana gli occhi stranito
alla vista del suo amico
mai a quest’ora era venuto
e gli accenna un saluto.
Smith ricambia con amore
voglio un pane, un filone.
Jack si volta a prender pane
lui fa bene il suo lavoro
Smith da dietro lo prende per il collo
e lo sgozza come un toro.
Il sangue sprizza rosso
a più non posso.
Smith non perde la concentrazione
ha compiuto la sua missione.
Belzebù gli appar davanti:
Or bene, hai ucciso tutti quanti.
Ma un ultima cosa devi fare
il signor Smith vorrebbe andare
ha la sua vita da sbrigare.
La tua anima mi devi dare
dice Belzebù divertito
il lavoro non è ancora finito.
Il signor Smith la sua vita non vuol dare
non sa proprio cosa fare.
Il signore si rifiuta
il demone con un ghigno lo saluta.
Adesso Smith è in manicomio
vatti a fidare del demonio.
Sogni di natale
…..<< Cosa ci fa quell’albero di natale al centro della mia stanza? Io non credo neanche al natale…io non credo in nulla…>>.
L’albero è immenso, tutto decorato…eccessivamente decorato.
Mi viene voglia di distruggerlo, ma prima voglio toccarlo.
Forse toccandolo avrò qualche risposta e poi è così bello che sembra vivo.
Alzo la mia mano destra e la avvicino lentamente verso l’albero.
Ecco ci sono…sto per toccarlo…ma la mia mano non riesce ad arrivare a lui. Lo sfioro.
Una pallina gialla cade per terra.
Fa un rumore impressionante, come se si fossero infranti mille specchi.
Da essa esce fuori una ragazza.
È rannicchiata in un angolo, con le ginocchia al petto per proteggere dalla vista il suo seno nudo.
Indossa soltanto un perizoma. Ma la sua nudità è ben coperta, sia da lei, sia dalla penombra della stanza.
I suoi occhi sono rossi…
Questa ragazza ha pianto. Infatti il trucco attorno i suoi occhi ormai si è quasi completamente sciolto sul suo viso.
La ragazza adesso mi guarda e mi dice:
<< Perché mi hai tradita? >>.
Io le rispondo:
<< Volevo essere il padrone del mondo….ma non preoccuparti sto scontando la mia pena, durerà un eternità…>>.
Un’altra pallina cade giù dall’albero.
È una pallina nera, colpisce terra ma non emette assolutamente alcun rumore.
Da essa prende forma una signora anziana.
Non riesco a capire chi sia. Ma sono certo che dovrebbe essere già morta.
La signora anziana mi guarda ma non dice nulla.
Io le dico:
<<….Lo so, adesso che sei morta sai tutto. Scusami ma sono un incosciente…>>.
La signora anziana non risponde. Si volta di scatto e guarda l’albero.
Da esso una terza pallina, questa volta rossa cade giù.
Colpisce il pavimento e ne esce fuori un urlo:
<< BASTAAA!!! >>.
È la voce di una ragazza…
Anche essa prende forma.
È seduta sul mio letto con le gambe accavallate. Non mi guarda, ha un sorrisino ironico che mi infastidisce molto.
Questa ragazza è molto bella, forse in vita mia non ho mai visto niente di così perfetto.
Mi viene voglia di farle un ritratto, ma ho paura che con il tempo il quadro possa rompersi e l’immagine sanguinare.
<< Perché? >>.
Le chiedo. Lei mi risponde:
<< Con me non puoi! >>.
Io le dico:
<< Cosa non posso? >>.
Questa volta la ragazza si volta verso me e mi dice:
<< Attirare l’attenzione…>>.
Io accenno un sorriso pieno di dolore e dico:
<< Già…con te non posso proprio…>>.
Un’altra pallina di colore verde, si stacca dall’albero, non cade giù, contro tutte le leggi della fisica si spacca sul soffitto.
Da essa ne esce fuori un pianto.
È un pianto di donna.
Una donna di mezza età è dietro di me.
Piange….
Io provo un immensa disperazione.
<< Ti prego mà, tu no! >>.
Le dico.
Lei non risponde…
Lei piange…io piango con lei.
Mi accorgo che sotto l’albero c’è un pacco incartato.
Lo scarto con molta fretta. Dentro trovo una latta di benzina. La prendo ed inizio a cospargere il liquido sulla prima ragazza, sulla signora anziana, sulla seconda ragazza e sulla donna di mezza età.
E dopo…
E dopo…accendo….
Le quattro donne prendono fuoco.
La prima ragazza ha gli occhi rossi che mi fissano con odio.
La signora anziana è impassibile e mi guarda.
La seconda ragazza mi ghigna in faccia e continua a ripetere incessantemente:
<<…Con me non puoi…con me non puoi…con me non puoi…con me non puoi…con me non puoi…con me non puoi…>>.
La donna di mezza età continua a piangere.
Il passato, il presente, il futuro, i ricordi e le mie paure stanno bruciando.
Io sono l’unico che non brucia….
…Ah! Quasi dimenticavo, se qualcuno di voi, si! Dico proprio a voi che leggete….Se qualcuno dovesse incontrare babbo natale, quell’omone obeso, sapete, quello con la barba bianca che porta i regali….
Bene! Se qualcuno di voi dovesse incontrarlo, mandatelo da me, mi deve ancora qualcosa di importante….
Testa di gatto
“Mi sono appena svegliato…non ho dormito bene questa notte.
Principalmente per colpa di un fottuto gatto che continuava a miagolare…
Ma lei dove è? Sarà nell’altra stanza…”.
Io: << Amore…amore? >>.
Lei: << Si, ti sei svegliato?…..MIAO…>>.
Io: << Si, ma ho dormito male. Per tutta la notte quel dannato gatto ha continuato a miagolare >>.
Lei: << Quale gatto?….MIAO…>>.
Io: << Si! Ecco miagolava proprio in quel modo. Senti, puoi venire qui un attimo? >>.
Lei: << Si, arrivo….MIAO…>>.
Io: << Ah, eccoti. Ti dicevo quel gatto…Oh mio Dio!…>>.
Lei: << Cosa c’è….cosa hai?…MIAO…>>.
“Cavolo la sua testa ….la sua testa…non è più la sua… è una testa di gatto…una fottutissima testa di gatto…aspetta…aspetta…magari sto sognando…ma no! Non mi sembra di stare dormendo….conviene far finta di niente, forse il mio cervello è partito…
Lei: << Allora, perché mi guardi così imbambolato?…MIAO….>>.
Io: << N…no…ma non ti sembra di essere cambiata un po’? >>.
Lei: << Finalmente te ne sei accorto…MIAO…>>.
Io: << Ma che stai dicendo? >>.
Lei: << E’ già un po’ di tempo che ti mando i miei messaggi…MIAO…>>.
“Ma che sta dicendo questa maledettissima testa di gatto?”
Io: << Ma cos…>>.
Lei: << Si, è così! Io sono cambiata, sono cresciuta. Dobbiamo lasciarci…MIAO…>>.
Io: << Ma io…ma tu…>>.
“Certo che sei cambiata…e sei anche cresciuta…anzi ti è cresciuta principalmente la testa…”.
Lei: << Devi andare via…MIAO, MIAO….>>.
Io: << Miao…andare via? >>.
Lei: << Si, ci rivedremo in un’altra vita quando saremo tutti e due gatti….MIAO…>>.
Io: << Gatti?….>>.
Nelle notti di luna piena
I gatti raccontano alle
stelle le loro
avventure
(M. De Olivera)
Un amore “particolare”
Finalmente ti stringo tra le mie braccia…
CLIK
Sai è da tempo che aspettavo questo momento…
CLIK
Tu sei…tu sei troppo bella, sei “speciale”…
CLIK
No! È inutile che mi guardi così, tu sei l’unica.
Non fare il broncio, adesso che ho te non penso più a lei…
CLIK…CLIK
Vuoi che ti passi l’olio?
…Dai si…ecco così sei fantastica…
CLIK
Dove sei stata per tutto questo tempo?
Perché non ti ho conosciuta prima?
CLIK
…Come sei lucida…e il tuo colore scuro mi fa impazzire…
CLIK
…Adesso sei pronta! Vieni qua…baciami sulla fronte ne ho bisogno…
BAAAAAAAAAANG!!!!!!!
……..Il mio sangue mi acceca…..
Guarda c’è un pagliaccio sulla forca
Mi sveglio nel cuore della notte.
Sono tutto sudato, giurerei che ad avermi svegliato è stato un sussurro, ma sicuramente avrò fatto un incubo.
Il mio cuore che un attimo prima batteva all’impazzata si sta calmando.
Scruto la mia stanza, al centro di essa mi sembra di vedere qualcosa.
Guardo meglio è un corpo sospeso a mezz’aria.
“Ma non è possibile” penso “Il corpo è tenuto per il collo da una corda. “È un pagliaccio impiccato”.
Mi guarda e ad un certo punto parla:
<< Tiseisvegliatobruttobastardoguardacosamihaifatto >>.
Io: <<…Ma…non sono stato io…>>.
Pagliaccio: << Sicheseistatotufallitotestadicazzo >>.
Io: << N…no io non ho fatto niente…>>.
Pagliaccio:<<Prenditiletuecazzodiresponsabilitàbastardofattilatuacazzodivita>>.
Io: << Cosa vuoi da me, chi sei? >>.
Pagliaccio:
<<Tuchiseimerdosotentatoredisuicidiopazzodepressodelcazzobruttovigliacco >>.
Io: << perché mi dici queste cose? >>.
Pagliaccio:<<Staizittovermefottutoluridofolleguardacosafaiallagenteperbene >>.
Io: << N…no, smettila! >>.
Pagliaccio:
<<Quigliordinilidoionontunonlidaraimairimarraisempresuccubedituttoedituttinonhaifuturo >>.
Lui parla ma la sua bocca non si muove, il suo sguardo è di ghiaccio e mi fissa…
Adesso sta piangendo, le sue lacrime hanno il colore del sangue.
Il rosso delle lacrime è esaltato dal cerone bianco cosparso sulla sua faccia….
Però potrei giurare che non è il pagliaccio impiccato…
No! Sono io….lui è seduto sul mio letto, mi guarda e ride con piacere.
Io lo osservo dall’alto.
Vorrei parlare ma la mia bocca non emette suoni. Vorrei respirare ma i miei polmoni si rifiutano…
“Perché il collo non mi si è spezzato?”.
Ansimo, cerco di tirar aria…nulla, il cappio è troppo stretto…
Non vedo più niente, sento solo il pagliaccio.
Ride…ride…ride…
Io piango…
“In questo mondo, niente ha significato.
La nostra realtà è solo un festival di follia.
Coloro che non possiedono nulla sono i più vicini alla verità.
Maledetto sia chi trova un significato nelle cose!
IMPAZZITE!
E che il vostro riso sia una maledizione! Ridete! Ridete!”.
…E quando Dio mi concesse un sogno…
Finalmente sono morto…
Io: << Tu…tu, sei Dio? >>.
“CHE VISIONE”
Dio: << Si, sono io >>.
Io: << Ma io credevo che tu…credevo che tu…>>.
Dio: << Si, so cosa credevi >>.
Io: <<…Sono morto?…>>.
Dio: << Si, lo sei! >>.
Io: <<…E adesso?…>>.
Dio: << Vieni con me. Ma prima…>>.
Io: << Ma prima? >>.
Dio: << Hai un desiderio? >>.
Io: << Si…vorrei…vorrei rivederla…>>.
Dio: << Concesso! Ti manderò da lei in sogno…>>.
FLAAASCHHH
“VIAGGIO”
Io: << D…dove sono?…Ma quella…quella è lei. Devo…devo parlarle…>>.
Mi avvicino…la tocco…no!…la sfioro…
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui della bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Io: << C…ciao…>>.
Lei: << Ciaooo! >>.
Io: << Ti ricordi di me? >>.
Lei: << No…cioè…ora si! >>.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi ancor non m’abbandona.
Io: << Sai…sono morto! >>.
Lei: << Morto? >>.
Io: << Si! >>.
Lei: << Mi dispiace…No! Perché? >>.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense…
Io: << Perché ti amavo…>>.
Lei: << Per amore si muore? >>.
Io: << Molto…>>.
Lei: << Ma io…non volevo…scusami…>>.
Io: << Non preoccuparti…io volevo solo questo…volevo solo rivederti…>>.
Lei: << BASTAAAA!!!!! >>.
SVEGLIA!
Lei: << Che incubo! >>
………………………………….
Io: << Grazie Dio…>>.
PAPE’ SATAN, PAPE’ SATAN ALEPPE!
Una voce dall’interno
Bob…questo è il mio nome.
L’unica cosa che ho di mio…il nome…
Sono da tempo disoccupato. Da quando lei è andata via…
Lei…
Sono solo…no anzi! Adesso non lo sono più.
Con me c’è la mia voce interna.
Lei mi tiene compagnia…
Decido di fare un giro per la città.
Ma non passo per le vie principali…
No, da li proprio no!
No, da li no! Passo dai vicoli secondari…
Per un po’ non incontro nessuno…
Vicino ad un cassonetto dell’immondizia, vedo un barbone.
Uno schifoso barbone…
In lui vedo il mio futuro…
Uccidi-uccidi-uccidi
Bob-uccidi!
Cerco in giro, non trovo nulla che mi possa servire…
Poi più in la…
Eccola una bella spranga…
Uccidi-Bob!
Mi avvicino al barbone. Lui mi parla.
Barbone: << Hai qualche spicciolo amico? >>.
Uccidi-ti sentirai meglio!
Bob: << Ne ho quanti ne vuoi >>.
Alzo la spranga e con tutta la forza la lascio ricadere sulla sua testa…
Una, due, tre volte…
Il cranio si apre…
Sangue Bob-quello è sangue!
Il barbone, non ha avuto neanche il tempo di gridare…
…Meglio così…
Stai meglio Bob?
Adesso stiamo molto meglio…
Non sei cattivo Bob…è colpa sua, colpa della solitudine. Colpa di LEI…
Lei…adesso non sono più solo…
Decido di passare dal parco. Il parco a quest’ora è frequentato solo da spacciatori e prostitute…
Due tizi, imboscati dietro un albero mi guardano male…
…Passo avanti…
No loro-no Bob!
Vedo su una panchina una prostituta. Lei mi guarda e mi dice:
<< Vuoi scopare? >>.
Bob: << Si, certo! >>.
Uccidi-uccidi-uccidi
Bob-uccidi!
Ci appartiamo dietro un cespuglio. Lei si è già alzata la gonna.
Frugo nelle mie tasche e tiro fuori il laccio emostatico che mi ero portato dietro per ogni evenienza…
Lo stringo attorno al suo collo…e la guardo morire…ora neanche tu sarai più sola…chiunque tu sia, io ti ho salvata…
Bravo Bob! Tu sei un uomo bravo
Io sono buono, voglio bene alla gente…io la salvo…
Nascondo il corpo della puttana ormai “salva” e vado via.
Andiamo a casa Bob! Dobbiamo fare una cosa-Dobbiamo salvarti!
Andia…vado a casa. Sono veramente stanco.
Bob, guarda nel cassetto della scrivania!
Il cassetto della scrivania?
Lo apro…
Eccola…
Eccola!
Non ricordavo di averla posata li…
La mia pistola…
Salvati-Bob-salvati!
La carico…uno basterà…
Ucciditi-ucciditi-ucciditi
Salvati!
Io sono buono…io vi aiuto tutti…io mi aiuto…………
……………..IO MI SALVO…………………………
Addio-Bob!
Adesso Bob giace nel suo letto.
Ha una bella rosa rossa sulla fronte.
Bobby si è fatto un bel regalo, infondo era un bravo ragazzo che amava tutti, ma nessuno ricambiava il suo sentimento…
Salvatevi anche voi….salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…salvatevi anche voi…..
La “ATANOFELET”
Io: << P…pronto? >>.
BIIIIP: << Oooaic >>.
Io: << Ciaooo…>>.
“Forse sto sognando….Lei…lei mi ha chiamato…”
Io: << C…come va? >>
BIIIIP: << ?Ut e eneb >>.
“Non devo farle capire che mi trema la voce…”
Io: << Be, cerchiamo di r…riprenderci…piano, piano…>>.
“Certo, ogni tanto piango ore intere e a volte penso ancora al suicidio…
Però…Alla grande…Ma questo a lei non posso dirlo…”
BIIIIP: << Oilgem iats ehc eritnes erecaip af im >>.
“Grazie al cazzo. Ma continuo a non capire il senso della telefonata…Sembra…sembra…”
Io: << G…grazie…>>.
BIIIIP: <<…Irugua ilg itraf ovelov >>.
“Cavolo…proprio non capisco…E poi ho la bocca così asciutta che sembra la figa di una suora…”.
Io: << G…grazie…ricambio…e…e…comunque mi fa molto piacere sentirti…>>.
BIIIIP: <<…Em a ehcna >>.
Io: << Sai ho conosciuto d…delle persone nuove…con cui condivido dei progetti…Tu cosa fai?… Sei ancora li?…Non scendi?…>>.
BIIIIP: << Erative oilgem, erednecs id osnep non e oroval. Iuq arocna onos oi. Et rep ecilef onos, ovarb >>.
“Meglio evitare? Continuo a non capire…”
Io: << C…comunque, mi ha fatto v…veramente piacere…risentirti…>>.
BIIIIP: <<…Oaic…arolla. Em a ehcna is >>.
Io: << Si, ciao bella…>>.
“Ciao bella, e questa da dove mi è uscita?”.
BIIIIP: <<…Oaic >>.
CLAK!
“Non capisco il senso….è come se questa fottuta palla d’odio che tutti chiamano Terra, stesse girando al contrario…”
Raschiatutto
“E’ mezz’ora che sono seduto davanti al mio televisore, saltando da canale in canale…”.
Io: << Ma è possibile che non facciano niente di interessante?…E questo cosa è? >>.
Presentatore: << Signore e signori buonasera. Ben tornati al nuovo programma RASCHIATUTTO, dove i partecipanti sono i vostri animali domestici…>>.
Io: << Ma che cazzo di programma è cosa si sono
inventati? >>.
Presentatore: << Bene, i due finalisti sono, il signor Cane…>>.
Signor Cane: << Buonasera >>.
Io: << Ma quel cane parla? Sarà un trucco…>>.
Presentatore: <<…E il signor Gatto…>>.
Signor Gatto: << Buonasera a tutti…>>.
Io: << Ma che caz…quello…quello è il mio gatto! >>.
Presentatore: <<…Ricordiamo che il premio a chi risponderà alla maggior parte delle domande, consiste nel poter scegliere un arma speciale con cui uccidere il proprio padrone…>>.
Io: << Uccidere il proprio padrone? >>.
Presentatore: << Bene, passiamo alla prima domanda. I concorrenti possono indossare le cuffie…Quindi attenzione…I suoi fenomeni sono:
La perdita di coscienza, l’insensibilità, l’immobilità con abolizione del tono muscolare, l’arresto della respirazione e della circolazione del sangue…>>.
BIIIIP!!!
Signor Cane: << Morte! >>.
Presentatore: << Si! È proprio morte la parola esatta. Uno a zero per il signor Cane.
Signor Gatto, deve essere più svelto, le ricordo che chi per primo risponderà a cinque domande otterrà la vittoria…>>.
Io: << Ma questa è una pazzia…>>.
Signor Gatto: <<…Sono molto emozionato, cercherò di concentrarmi di più >>.
Presentatore: << Passiamo alla seconda domanda. Rimaniamo sempre nello stesso campo:
È la morte dell’uomo conseguita ad una sua azione ed omissione indirizzata a questo preciso fine…>>.
BIIIIP!!!
Signor Gatto: << Suicidio! >>.
Presentatore: << Giusto! Suicidio. Stiamo in parità, uno a uno >>.
Io: << Però ci sa fare il mio gatto…>>.
Presentatore: << Ecco a voi la terza domanda. Siamo nel campo della medicina:
È il termine non scientifico usato per indicare genericamente qualunque tipo di malattia mentale…>>.
BIIIIP!!!
Signor Gatto: << Pazzia! >>.
Presentatore: << Pazzia?…La risposta è esatta.
Il punteggio è adesso di due a uno per il signor Gatto.
Quarta domanda, mitologia:
Parliamo di un eroe greco, figlio del re di Salamina. Duellò con Ettore, mostrandosi superiore. Difendette il cadavere di Patroclo. Alla fine si suicidò.
Di chi stiamo parlando?…>>.
BIIIIP!!!
Signor Gatto: << Aiace Telamonio! >>.
Io: << Questa non poteva proprio sbagliarla…>>.
Presentatore: << La risposta è esatta! Il punteggio cambia ancora.
Il signor Gatto raggiunge tre punti il signor Cane rimane a uno.
Signor Cane, la vedo un po’ spaesato…>>.
Signor Cane: << Devo ammettere che il mio rivale è davvero bravo…>>.
Io: << Puoi dirlo forte “bastardo”…>>.
Presentatore: << E si! Se ne vedono pochi di gatti così in giro.
Passiamo alla domanda numero cinque, cultura generale:
Sorge, quando il soggetto è in presenza di situazioni che avverte come minacciose o crede tali, mentre ritiene di non disporre di apparati difensivi adeguati…>>.
BIIIIP!!!
Signor Cane: << Paura! >>.
Presentatore: << Paura è la definizione esatta, un punto per lei.
Quindi i due concorrenti continuano a darsi battaglia. Il risultato attuale è il signor Gatto tre, il signor Cane due…>>.
Io: << Fottuto cane…>>.
Presentatore: <<…Prossima domanda:
È come la linfa, un umore circolante in un sistema di vasi e di cavità che percorrono i tessuti per portare a contatto di tutte le cellule del corpo i materiali occorrenti alla loro nutrizione e asportare i materiali di rifiuto…>>.
BIIIIP!!!
Signor Gatto: << La risposta è sangue! >>.
Presentatore: << Eeesattooo! Quattro a due per il signor Gatto…>>.
Io: << E vai! Lo sapevo che il mio gatto era tosto…>>.
Presentatore: << vi ricordo che la prossima potrebbe essere l’ultima domanda, qualora rispondesse esattamente il signor Gatto.
Passiamo dunque alla domanda potenzialmente finale. Cultura generale:
Uccisione di un essere umano da parte di un altro essere umano…>>.
BIIIIP!!!
Signor Gatto: <<……..>>.
Io: << E dai rispondi!…>>.
Presentatore: << Il tempo sta scadendo…>>.
Signor Gatto: <<…Dovrebbe essere…>>.
Presentatore: << Ancora pochi secondi…>>.
Io: << Dai!…>>.
Signor Gatto: << Dovrebbe essere….Omicidio! >>.
Presentatore: << Omicidio è la risposta esatta! Abbiamo un nuovo campione di RASCHIATUTTO è il signor Gattoooo!!!…>>.
Io: << Bravo!…>>.
Presentatore: << Signor Gatto, le ricordo che lei ha vinto la possibilità di scegliere un arma speciale con cui uccidere il suo padrone…>>.
Io: << Oh cazzo! Questo lo avevo proprio dimenticato…>>.
Signor Gatto: << Si, ne sceglierò una davvero speciale, così potrò portare a termine il GATTICIDIO perfetto >>.
Presentatore: << Oltre che un campione, il signor Gatto è anche un grande comico.
Adesso è arrivata l’ora di salutarci. Vi do appuntamento a domani alla stessa ora, per una nuova puntata di RASCHIATUTTO…………….>>.
Biancaneve e i sette piani
Un giorno, il principe azzurro decise che era giunto finalmente il momento di parlare seriamente con Biancaneve.
Principe: << Biancaneve, devo parlarti >>.
Biancaneve: << Dimmi amore >>.
Principe: << Mi dispiace, ma devo lasciarti…>>.
Biancaneve, non credette alle proprie orecchie.
Biancaneve: << Ma Azzurro, cosa…cosa stai dicendo?…>>.
Principe: << E’ da tempo che ci penso, devi capire, io sono un principe e tu…e tu? >>.
Alla povera ragazza le si riempirono gli occhi di lacrime.
Biancaneve: << Vuoi dire che io non sono alla tua altezza, e questo che vuoi dire? >>.
Principe: << Ho bisogno di incontrare gente nuova, gente INTERESSANTE. Ma non preoccuparti, non ti farò mancare nulla >>.
Biancaneve: << Io ti amo, tu mi mancherai…tu mi hai salvata…mi hai risvegliata >>.
Principe: << Si, ma è stato un sacco di tempo fa…sai, la gente cambia. E poi i nanetti saranno felici di rivederti >>.
Biancaneve: << I nanetti sono morti. Cosa farò da sola?>>.
Biancaneve sconvolta, dovette lasciare il castello e si trasferì al settimo piano di un monolocale in centro città.
Ma i suoi giorni scorrevano lenti. Non riusciva più a ritrovare la propria serenità. La notte non dormiva, piangeva in continuazione, ormai non mangiava più da molti giorni.
La ragazza un giorno decise di fare un bel “salto di qualità…”.
Spalancò la finestra e in preda al delirio si lasciò cadere nel vuoto…
Durante la caduta ripensò al principe e ai suoi amici nanetti…
….Settimo…
….Sesto……
.…Quinto….
…Quarto….
…Terzo…..
…Secondo…
…Primo…..
SPLAAAAATTTTT
Adesso Biancaneve è distesa su un lettino dell’obitorio.
Nessun bacio d’amore potrà più risvegliarla.
A domani per la seconda parte!