C’è quella poesia che continui a vedere e che ti ostini a voler comunicare, ma che in pochi riescono a leggere. E un po’ ti senti stupida. Ma in fondo non c’è sorriso più bello di quello che fai a te stessa. Il tuo viaggio l’hai iniziato un po’ di tempo fa. E sei felice. Anche solo per aver messo piede sulla casella inizio. Da lì hai avuto la possibilità di giungere qui. Dove puoi finalmente goderti quel piccolo momento. Quando puoi finalmente sorridere.
Tutto prende forma e ogni cosa è al suo posto, vedi tutto come lo avevi immaginato. C’è chi parte per ritrovare se stessa, c’è chi finalmente ha imparato ad amare, c’è chi guarda alla finestra immaginandosi altrove, c’è chi realizza un sogno, c’è chi ha provato ad iniziare una nuova vita, c’è chi si guarda indietro perché ha paura del futuro…
Eppure in tutto questo ci vedi te, ritrovi tutti loro, e nonostante le paure riesci a guardare oltre perché sai già come andrà a finire, o forse non lo sai ma il bello è proprio questo. Si agli addii, si alle parole inutili, si alle valigie, si ai cambiamenti, si a chi resta, si a chi ama. Hai voglia di gridare di si. Si al mondo.
C’è odore d’estate e tu non riesci a star ferma, non riesci a smettere di sorridere e credere. Hai mille idee e montagne di pensieri, hai ancora tanto da fare e ancora tanto da dare. Vuoi tornare, vuoi restare. A te piace sognare, ti piace farlo mentre ascolti musica, ti piace farlo perché così riesci a dar vita a tutto ciò che a volte sembra immobile e che fatica a muoversi. La Turchia invece è l’inizio, New York è la meta. Milano si riflette nella tua luce, Baltimora ne da di nuova. Napoli sta lì e ti guarda. Tutto cambia e tutto torna. A volte ascolti anche le sue parole e un po’ te ne vergogni ma perlopiù ne gioisci, queste non son cose per tutti. Queste, di cose, le sai solo tu, e quasi ti basta. Anche se a te nulla basta. È tutto o niente. È tutto il cammino che hai davanti, è tutto la finestra a cui ti affacci, son tutto i tasti del pianoforte che prendono vita, è niente se dimentichi, è niente se non saltelli almeno un po’. È niente se non ti riconosci più.
Allora pensi a loro, che per quanto siano lontani li senti comunque al tuo fianco. Qualcuno ha deciso di prodigarsi in cucina e ha cominciato a sporcare ovunque, qualcun’altro è appena uscito dal bagno, riconosci il suo profumo, ecco qualcuno ha acceso la tv, maledetto volume. E chi ha preso il tuo pc? Per fortuna c’è sempre chi riesce a farti sorridere mentre l’odore di smalto è ormai misto a quello di lacca per capelli, i suoi ricci li hai sempre amati. Il telefono. Driiiiin. Driiiiin. Il telefono. Che qualcuno risponda!
Ah, ma il telefono squilla davvero. Che siano ad occhi aperti o chiusi, c’è sempre qualcuno che li interrompe i tuoi sogni. “Ciao mamma…”.
Buongiorno clinica.