Amo l’ora silente della notte,
perché un sogno felice nasce allora,
rivelando alla mia vista incantata
ciò che il mio occhio sveglio non adora.
E può il mio orecchio udire anche la voce
Che da tempo la morte ha soffocato;
l’afflitta solitudine in un grato
impeto di speranza si tramuta.
Fredda Giace da anni nella tomba
La creatura che amavo contemplare;
soltanto il sogno, a notte, come viva
può farla dolcemente ritornare.
Di notte, quando la luce si porta via i colori e contorni delle cose e della case, ogni cosa par possibile. I fantasmi del passato e del futuro ci fanno visita per mostrarci ciò che è stato e ciò che potrebbe essere.
C’erano una volta tre sorelle, chiuse in una casa di mattoni pesanti situata in una brughiera dello Yorkshire, in Inghilterra. Queste ragazze furono baciata dalla “ Musa” che sussurrava loro, sotto forma di vento, storie d’amori tormentati e poesie struggenti. Le sorelle Brontë avevano trovato nella scrittura il mezzo ideale per scappare dal mondo chiuso ,dai limiti imposti dal padre curato, da una vita che apparentemente non dava loro alcuna ispirazione per quelli che invece sono stati capolavori. L’opera poetica delle tre rappresenta a pieno questo desiderio di spiccare il volo , e le pagine che più lasciano intravedere questo tipo di lirismo sono quelle di Emily, nelle quali la natura diventa sovrannaturale, assume veste magiche e tenebrose, così come lo sono i personaggi del suo capolavoro “ Cime tempestose “. Charlotte , ha un voce un po’ retorica, la sua parola è troppo verbosa, quasi pesante. Anne, invece, è colei che sussurra con esile voce il fascino oscuro e ambiguo della notte silenziosa, la poetessa tormentata da sogni felici e viste incantate che, purtroppo, le venivan concesse solo di notte. Nella notte è possibile udire le voci che la morte ci ha sottratto, ci par quasi di udirle nello scricchiolio della porta, nei passi di un estraneo giù in strada.
soltanto il sogno, a notte, come viva
può farla dolcemente ritornare.
Un’anima solitaria e affitta, quella di Anne, che si rifugiava in sogno, per rivedere coloro che aveva perduto, e il cui ricordo restava talmente vivo e fresco che tornavano da lei, attraverso i sogni, ogni notte, di modo che la solitudine alla quale era stata condannata si potesse trasformare, seppur per poche e vane ora, in un impeto di speranza, che ,ahimè, col sorgere del sole sfumava via insieme ai suoi fantasmi.