Kate, Michael ed Emma sono tre bambini nati in una casa in cui la madre e il padre amavano ciascuno dei loro figli – ma una fredda notte di Natale, il loro mondo idilliaco è in frantumi. Kate, la maggiore dei figli, non può che ricordare un barlume dei suoi genitori: il profumo di sua madre, il suo calore e le lacrime seguite all’ abbraccio, prima di dover dire addio ai suoi bambini lasciandoli nelle mani di un guardiano che assicuri loro protezione, lontano dalle forze malefiche che tentano di tenere i bambini lontani dai loro destini.
A seguito di quella fatidica notte d’inverno, i figli – il cui cognome è stato misteriosamente ridotto alla sola lettera P. – sono stati sballottati da orfanotrofio a orfanotrofio. Anche se Michael ed Emma erano troppo giovani per ricordare i loro genitori, Kate a 14 anni conservava il ricordo di sua madre e di suo padre brillantemente ardente per i suoi fratelli più giovani, aggrappandosi disperatamente alla promessa fatta a se stessa: nel prendersi cura di loro per sempre.
Dopo l’ennesimo trasferimento ad un altro orfanotrofio e vanificando un’altra serie temuta di aspiranti genitori, i bambini sono inviati in un orfanotrofio desolato e lontano, il misterioso Cambridge Falls, circondato dall’acqua, terra di un tempo dimenticato dove niente è come sembra. È qui, sotto la cura di un certo dottor Pym che i bambini si ritrovano risucchiati in un mondo di magia impossibile. Quando i fratelli trovano un misterioso libro “verde” che ha la capacità di trasportare il suo possessore attraverso lo spazio e il tempo, i bambini P. finalmente cominciano a svelare qualche segreto del loro passato e cominciamo ad avere profezie circa il loro futuro.
Quando un libro è presentato come il nuovo Harry Potter / Queste oscure materie, è quasi sempre un ramake poco riuscito. L’Atlante di Smeraldo, è sicuramente sufficiente ma inferiore a La bussola d’oro e La pietra filosofale, ma è certamente un libro dannatamente bello che ricorda la magia di questi due titoli. Naturalmente, i topoi sono abbondantemente noti: c’è la sempre presente trama dei bambini orfani, che hanno il compito di salvare il mondo e compiere una grande profezia contro un male antico.
Anche il cognome dei ragazzi, che è in questo caso rappresentato da una “P.”, è evocativo di quel tema magico, celato alle spalle di un nome, come accade per il già citato “Harry Potter” e funzione simile ha anche L’Armadio Guardaroba di Pevence. Questa familiarità con opere così importanti è sia il punto forte che il punto debole di questa saga: quello forte perchè è bello trovarsi al cospetto di tematiche così funzionali, il lato negativo è però rappresentato da questa stessa tendenza al ramake.
Da una prospettiva basata semplicemente sui character poi, ritroviamo personalità che potrebbero essere abbinabili a quelle dei beniamini delle saghe sopra citate. Michael ad esempio, nei suoi atteggiamenti impulsivi, è molto simile al nostro Edmund, mentre l’affascinante ed intraprendente Emma, ci ricorda la tenera e sveglia Lyra. Kate, che è la protagonista principale dell’ Atlante di Smeraldo, ed il suo personaggio, nei cui oneri rivediamo Harry Potter, è quello che regge sulle spalle il peso dell’intera famiglia infatti è lei a salvaguardare la memoria dei loro genitori, e a promuovere il legame speciale proprio con il magico Atlante di Smeraldo.
Il signor Stephens crea caratteri credibili per ogni suo personaggio rendendoli fedeli alla loro età, maallo stesso tempo li differenzia splendidamente,a partire dall’ esuberanza di Emma, agli interessi eruditi di Michael, le responsabilità a carico di Kate.
Naturalmente, cosa sarebbe una serie magica senza un rivale mortale? In The Emerald Atlas troviamo una potente strega che per le sue caratteristiche sia fisiche che morali, può essere paragonata ai tanto temuti Voldemort e Bellatrix. Anche se non si vede molto di questo personaggio misterioso del male, gli scorci che intravediamo tra le pagine sono allettanti e caratterizzano questa figura in tutte le sue sfaccettature più rudi e blasfeme. Al di là dei cattivi, ci sono anche una serie di personaggi nobili che aiuteranno gli eroi nel loro viaggio (difatti, cosa sarebbe una ricerca / guerra contro il male, senza buoni amici?) vi sono il mentore saggio, il guerriero ed anche una serie di nani coraggiosi e onorevoli che ricordano il nostro amico dell’anello: Gimli.
L’Atlante di Smeraldo è simile ad un enigma.La storia è così dannatamente divertente che è facile trascurare il ben calcato territorio, perchè coperto con un abito da festa. Ho amato il tempo di percorrenza e l’aspetto magico del libro e naturalmente il pericolo mortale che affrontano non solo i bambini, ma anche l’universo,se il libro verde dovesse cadere in mani sbagliate. Anche se prevedibile, penso che ci sia un sacco di spazio per la crescita di questa serie difatti come sta nell’ordine naturale delle cose, i bambini cresceranno e posso solo sperare che la voce di questo autore, già sceneggiatore di Gossip Girl ed O.C., maturi col contenuto. In ogni caso, aspetterò con ansia il prossimo gradino, stando sicuri che sia un ottima saga, perchè scelta dallo stesso talent-scout che ha pubblicato l’adorabile Rowling.
Tu ti vedi come chi si è lasciato maltrattare;io vedo la donna coraggiosa che è fuggita.Tu ti vedi come chi dovrebbe vergognarsio sentirsi in colpa perchèha permessoche accadesse;io vedo una donna bella e gentile che dovrebbeessere fiera, perchè ha impedito che accadesse dinuovo.Non sono molte quelle donne che hanno la forza di ribbellarsicome hai fatto tu.Ecco cosa vedo ora e che cosa ho sempre visto,tutte le volte che ti guardavo.L’atlante di SmeraldoJohn Stephens