All’uscita dell’ultimo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, come era scontato del resto, sono seguite delle pesanti critiche. Il giornalista vaticanista, Salvatore Izzo, in una lettera all’Avvenire, così ha scritto riguardo al film. “Bocciamolo al botteghino. Saremo noi a decretare il successo di questo triste film, se ci lasceremo convincere ad andare a vederlo, perché il pubblico laico si annoierebbe a morte e infatti diserterà le sale. […] Perché dobbiamo finanziare chi offende la nostra religione? Non mi sembra che regga il solito argomento che dobbiamo conoscere per giudicare: non è che debbo saltare giù dal sesto piano per capire che potrei farmi male. Di motivi per non vedere il film di Moretti ce ne è almeno uno fortissimo, quello che ci hanno insegnato le nostre mamme: «Gioca con i fanti e lascia stare i santi». Non è un bello spettacolo vedere scimmiottare la figura del Capo della Chiesa cattolica con la farsa (per quanto garbata essa sia) dell’elezione impossibile di un candidato fragile e bisognoso di aiuto. Il Papa non si tocca: è il Vicario di Cristo, la Roccia su cui Gesù ha fondato la sua Chiesa”.
Ma è scattata anche una denuncia contro Nanni Moretti da parte del sito Pontifex con atto regolare depositato alla Questura di Bari. La motivazione, come si legge dagli atti. “Riguarda la supposta violazione dell’art 278 del codice penale in combinato disposto con l’art 8 dei Patti Lateranensi, ossia offesa al decoro del Papa. Il film, infatti, non menziona mai la persona fisica del Pontefice, ma dall’insieme del racconto emerge con evidenza la parodia dell’attuale Papa e comunque il disonore alla figura del Romano Pontefice, anche nella caricaturale figura del candidato cardinale tedesco del Conclave. Pontifex ha altresì sporto denuncia contro il produttore Domenico Procacci, la Rai nella persona del suo Presidente, cooproduttrice, e del giornalista Fabio Fazio che nel programma ‘Che Tempo che fa’ ha ospitato senza contraddittorio, abusando del servizio pubblico, l’attore. […] Si ricorda che il canone Rai lo pagano i cattolici come i laici, quelli di destra come di sinistra e che dunque dal servizio pubblico é lecito attendersi maggior senso di equilibrio e di responsabilità, auspicando che trasmissioni del genere [Che Tempo che fa, ndr] presto siano un ricordo”.
Dopo aver letto tutto questo, non mi rimaneva che andare a vedere il film per avere una mia opinione. La trama, riassumendola brevemente, parla di un Papa che una volta eletto, al momento di affacciarsi per salutare i fedeli, ha una crisi e viene assalito da forti dubbi sulle sue capacità di svolgere questo ruolo così importante e carico di responsabilità. Pertanto viene chiamato il più bravo psicanalista, in questo caso impersonato da Nanni Moretti.
Personalmente ritengo che il film non abbia mai messo in ridicolo la figura del Pontefice, né che sia stato ingiurioso nei suoi confronti, né tantomeno che abbia offeso la nostra religione, e lo dico da persona credente. Nel lavoro di Moretti si sottolinea l’umanità di tutti i cardinali del Conclave nella loro quotidianità, ma anche l’umiltà nella figura del Papa eletto che ha seri dubbi sulle sue facoltà di reggere il ruolo di Pontefice Massimo. Pertanto trovo del tutto eccessive le critiche mosse a priori contro tale film e la denuncia depositata, così come invece mi è piaciuta l’idea del regista di voler sottolineare che anche i cardinali e poi lo stesso Papa eletto sono innanzitutto degli uomini, e come tali possono avere dubbi ed incertezze. Concludo ricordando che quando vidi in tv il trailer del film in questione, pensai tra me e me che certamente avrebbe scatenato delle polemiche, che puntuali sono arrivate. A posteriori mi sono domandato. “Ma perché mi è sorto spontaneo questo pensiero?”. Forse perché ormai ci siamo abituati che nel nostro Paese alcuni temi sono ancora un tabù, e che non appena fai un lavoro un po’ più critico nei confronti di un certo meccanismo o denunci una determinata realtà subito fai adirare qualcuno che tenterà di screditarti e di accusarti.
E non si pensa invece, che se ognuno di noi accettasse di buon grado le critiche costruttive che gli vengono mosse, diverrebbe, col tempo, una persona migliore.