COSA: Letture dantesche
DOVE: Monsano (AN), Chiesa di San Pietro Apostolo
QUANDO: 20 aprile 2011 ore 21:30
INFO: www.monsanocult.eu
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Può un piccolo paese marchigiano che conta circa 3.000 anime proporsi all’attenzione nazionale per le sue iniziative culturali? Sì! E lo fa grazie all’entusiasmo e all’impegno dell’Associazione MonsanoCult e dei suoi volontari.
MontanoCult è un’associazione culturale attenta alla comunità e alla cultura, anzi alla cultura della comunità. Negli anni ha promosso laboratori e spettacoli teatrali, stagioni concertistiche, rassegne di poesia. Ha collaborato con giovani artisti locali per la realizzazione di spettacoli multimediali sulla storia di Monsano, interessanti sperimentazioni nel campo del linguaggio artistico contemporaneo. E a chi si sta chiedendo perché l’Associazione ha scelto la melagrana come proprio simbolo, MonsanoCult risponde così:
“La caratteristica della melagrana di essere un frutto composto da una scorza esterna che racchiude in sé numerosi chicchi ha dato adito a numerose interpretazioni. Innanzitutto evoca un senso di prosperità e fertilità […] Inoltre può esprimere il concetto di unità tra i diversi. […] L’immagine del frutto viene interpretata come segno di concordia tra i più. Associata all’allegoria della Conversazione suggerisce invece che in qualsiasi scambio dialettico è importante che rimangano salde l’unione e l’amicizia tra le parti”.
Ecco cosa vuole essere MonsanoCult, un luogo fertile in cui si realizza uno scambio dialettico che sia portatore di crescita culturale e sociale.
Piacevoli occasioni di colta riflessione sono le Letture Dantesche a cura del professor Alfio Albani, giunte all’ottava edizione. A Dante, la MonsanoCult riconosce il merito di aver unito l’Italia dando dignità al terreno primario e comune di una nazione: la lingua! La sua Divina Commedia consacrò l’uso letterario della lingua volgare fiorentina. Leggere Dante oggi è un omaggio all’Unità d’Italia!
Mauro Rocchegiani, direttore artistico di MonsanoCult, racconta così le Letture Dantesche:
“La formula rimane quella delle scorse edizioni, alla lettura del canto segue il commento e di seguito una ri-lettura integrale o dei passi più salienti […] il tutto in meno di un’ora, breve, ma davvero intensa e coinvolgente, lontana da letture più o meno “gridate” o “spettacolarizzate”: si tratta piuttosto di una esperienza “da camera”, un rito intimo e semplice in un luogo sospeso”.
Il titolo riprende uno dei più celebri versi della Divina Commedia: nave sanza nocchiere in gran tempesta! Più che mai di severo e attuale monito, non credete?
Immagine: Théodore Géricault, La zattera della Medusa, 1819.