Quando Sean Bateman si “ingozza” di Jack Daniel’s, il tremore del campus è elettrico e avvinazzato. A causa dell’eccitazione umana il tintinnio delle chiavi si schianta contro la pavimentazione traslucida. Sborra,sbobba grondano come fiumane di latte fintamente casto, mentre la messa della domenica, a Camden, è “la pastorale e il gregoriano acuto” tra le cosce della femmina lentigginosa. Confuso Sean comincia a scoparla. Scopa l’ansimata sua goduria orgasmica che lo elegge vampiro emotivo. Le prede nel campus sono di diversa fattura: la puttanella che cede wurstel bruciati, ( carbone che arde tra le papille gustative… puzzose di mani vecchie come viticci attorcigliati sul collo di un impiccato burroughsiano), che lavora alla mensa con quel cappuccio bianchiccio odor frutta e peluria chiara da vagina non gemente; la rimorchiata di una classica festa “x” all’ora “y” durante un party. Gli indiani balbettano migrando nelle bocche spalancate di serali menatori di uccelli quando il vento scosta la neve sui volti di Sean. Bateman aveva un fratellino, un fratellino pluriomicida che ,prima di dare inizio alla ritualità della morte, deliziava gli uditori-vittime offese con i Genesis: Patrick Bateman. Cantava alla barista:
“Sei una fottuta troia di merda,ho voglia di ammazzarti a coltellate e di sguazzare nel tuo sangue”…
Ma non interrompiamo il flusso di coscienza ,ironico e metanarrativo, con rimembranze alla American Psycho: concentriamoci sulla punta del pene di Sean dentro le pulzelle mentre si sfalda il muro… e la filigrana della sua coscienza tintilla ecstasy e… Aaaaaaaa di venute subliminali, con gatti in preda all’amore convulso degli abeti, stanchi di caricare doppie coppie di nuvole peciose. Cazzo come rotea la luna,cazzo ci si può iniettare di tutto mentre vortici di acqua sotto gli zeri esistenziali ricoprono colonnati dove uomini e donne si scatenano in danze del bronx, sfiorando i loro sessi davanti ad un “dorico americano” di schifosa fattura. Seanuccio: moto che parte e machete in tasca verso casa di Rupert.
Rupert: Cumshot Review, flessioni,addominali, combo militari con interpunzioni-proposizionali del tipo :
-“ Penso che sei un grandissimo figlio di una grandissima figlia di puttana”.
-“Tu mi devi un sacco di soldi di merda. Penso che tu e quelle checche dei tuoi amichetti figli di papà vi farete i cazzi vostri, vi pipperete la mia roba, non mi darete un soldo e mi lascerete [ sottolineatura emotiva sconsigliata ai solipsisti animici della toccatina inguinale notturna – mamma,mamma mi sono toccato, e spruzza qualcosa dal mio ego evoluto per coinvolgersi in una sottile linea di benessere dietro il collo…che bello,che roba è?!-*] con il pisello in mano. Perciò vaffanculo.” *NdA= Nota dell’autore dell’articolo in questione: alias Orazio Labbate.
Sean:
“ Che cazzo dici Rupert. I miei hanno venduto la mucca per farmi studiare, tiro avanti lavorando per il Food Service. Dio mi è testimone. [* Da evidenziare la supplichevole ironia in circostanze ironicamente macabre ellisiane ,nelle quali risalta(per impreziosire la scena Z) la trasmissione continua di un film in bianco e nero, muto… Il nero dell’Alabama amava le grandi tette. La rivista era chiara,che cazzo!]. *NdA
Intermezzi di giustificazioni che blandamente calmano Rupert. Sean in realtà preferisce come verbalità una fraseologia da sottomissione –anticipata- nei confronti della supremazia dialogale- “da canottiera minacciosa” di Rupert, e dunque seleziona questa proposizione… elettromagnetica per chiunque la ascolti…:
”In realtà ho lavato le mucche per mio padre,nella sua fattoria!!!”
Ma Rupert ha bisogno di Sean tanto quanto un gomito ha bisogno di infilarsi dentro il buco di un culo, “qualsiasi”. In tale frangente,di ridicolo pathos di risi “ incollati”, Sean legge le sue letterine con brillantini cadenti dalle punte scatarrate del Sistema Americano Poste : una ragazza le infila di nascosto nella sua “buca”. Paul Denton,invece, vuole toccarsi in presenza di Bateman… ma,(infuriato),con la fotosintesi clorofilliana dell’ingiustizia terrestre, che vede l’omosessuale perennemente innamorato dell’etero , corre tra i pini e medita morte e luna e luna e morte e luna e morte e incavate scritte I LOVE YOU; brillio da vecchio spacciatore in pensione, e camicia viola come tocco funereo alla sua anticipata senilità abbronzata.
…Nessuno conosce nessuno.
Sean ama. Ma gli animali amano con lesta presunzione quando si ingroppano la femmina… una sorta di non-animale politico: Bateman. [ Dizionario labbatiano approntato velocemente per la delizia pomeridiana di lettori,spero con schiena non eretta. Mi fanno incazzare i precisini. Non voglio creare compartecipazione emotiva. Ma scherziamo?!!].
Mark: “ A volte un minuto dura quanto un’ora,altre volte invece un’ora passa via come un minuto. Sai è tutto soggettivo, ognuno percepisce il tempo in modo diverso ecco perché non ti puoi fidare degli orologi.”
Sean: “Mark mi devi 500 dollari , li voglio entro domenica.”
Mark:”Hai notato che non ho orologi in camera?”
Sean:”Mark…”
Mark si infligge acqua corrotta nelle dita dei piedi.
Mark:” OOOOO,Aaaaaa…Mi sento il pisello,mi sento il pisello”
Mark”: Ti darò i soldi basta che non mi mandi a puttane il karma,non mandarlo a puttane!!!”
Bateman si arraffa con placida serenità,”da film alla rovescia non compreso”, una copia di “Cent’anni di solitudine”. Marquez non conosceva il crack , né la birra che scorre tra le sottane delle studentesse invertebrate cedenti sessi alla squadra di football. Particolarità non trascurabile: il benessere introspettivo del “guardarsi il deretano dopo una sonora defecazione” equivale al piacevole-spiacevole-sfarfallio-allo stomaco quando ti innamori. Me lo ha insegnato Sean, e a Sean gliel’ha insegnato Patrick e a Patrick Dio che era figlio dell’uomo e del Sabato, che fa schifo. Tutti lasciano i corsi il sabato,anche Dio.
Sean ha anche provato l’impiccagione. Ma Lauren stava con Paul Denton , ed ora lei sta con Victor … quel coglione di Victor. Un’impiccagione falsata o mal riuscita fa collassare il processo temporale e decisionale della morte. I gay che si fanno chiamare DICK,al Camden. I machete come utensili per l’autodifesa,sotto il cuscino. Cagnolini in calore che stemperano i loro ego ( che poi gli ego dei cani sono ferini, non cercano il karma). Frattempo nelle camere le lampadine scoppiano. Una ragazza si è suicidata in una vasca: Ah!!! Ciliegia = Sangue.
NESSUNO CONOSCE NESSUNO.
Sean: “Rock and Roll”.
Bateman dice sempre :” T’arrangi”.
Ma nessuno conosce nessuno. A volte la realtà non ha una precisa percezione sensibile come soluzione al suo dilemma. T’arrangi. Se puoi… guarda un film muto in bianco e nero.
Non so più chi sono,mi sento il fantasma di uno sconosciuto.