Il cane era annacquato nel caffè del contadino americano degli Appalachi. Il sign. K., nell’osteria, fremeva per sapere di che sostanza fosse il castello.
Cosa c’entrano Franz con Breece… Forse nulla, forse lo stesso godimento di notti di primo pelo per due superstiti della narrativa, odoranti di processo surreale e come sfondo: una cartolina per l’inferno.
Di Inferno riapre il cuore di uno scheletro di mosche, l’uno; di “Castelli” alla “Corso” fa enigmi potockiani il bottegaio delle sere alterne al domino dei giochi medioevali, Franz.
Pancake? Lo stesso cibo dei guidatori di trattori, prima che la collina nera lo inghiotta solo per immolarlo alla gravidanza piacevole di una terra suicida: la sua mente.
Entrambi del metallo notturno, che sbatte contro le imposte, ne fanno presagio premonitore di CARA BALDRACCA MORTE.
La barba spara rivoltelle cespugliose, solo che Breece è rossiccio – e il rosso lo decanta El Diablo e la sua narrativa “da grattatore di braghe del defunto Buddy-“; e Franz? E’ nero.
Non un negro arabo o mediterraneo, ma un negromante atipico con accento dell’Est.
“Quando furono vicino all’osteria- K. lo capì da una curva della strada- s’accorse con sommo stupore che era già notte scura”.
Kafka docet nella distorsione temporale che un suo paesaggio edifica sul letto di morte, al cospetto della nudità di Pancake…
Americano “plus” cecoslovacca-prosa= metafisica della morte nella limpida,(nel buio),cattività di un suicidio reale.
Caffè bruciato “plus” moscone scarafaggio Gregory Samsa= letteratura di fratelli con stili diversi,ma aprioristiche idee di FINE cabalistica per entrambi.
Breece si ammazzò in una fattoria: quanto era pressante il Kafka in lui; il fieno come le nuvole non ne sapevano un cazzo!!!
Franz si trasformò in agrimensore levitando in un organigramma di teorie wittgensteiniane. I forestieri mangiano neve senza sole.
26 anni,RIP, Breece Dj Pancake. Solo una raccolta di racconti : “Trilobiti”.
F.Kafka si scopava Pancake dentro Pancake, l’anima violenta la verità. “Il Castello “ e “Trilobiti”. Due scrittori diversi in un solo corpo: F.Kafka in Breece D.J Pancake.
Letame di agrimensore su sogni da contadino suicida. Profumo di cane senza ombra.
“Cammino per la strada pensando che la merda va sempre a fondo e che queste città scaricano la loro merda nel fiume per spingerla verso il delta. Poi a quella ragazza seduta nel vicolo, seduta nella sua stessa pozza e scuoto la testa. Non sono arrivato così in basso. Mi fermo davanti alla stazione del pullman, guardo dentro le persone che aspettano e penso a tutti i posti in cui stanno per andare. Ma so che non possono scappare, o bere fino a tirarsene fuori, o morire per liberarsi di tutto. E’ sempre lì, basta che guardi qualcuno e ti danno un’occhiata come se fossero l’ira di Dio.”
Chi è secondo Voi costui?
Non fate le fighette bagnate. Kafka non si scompone indossando la camicia di flanella di Breece…
La luna non è sempre “tonda”. Non credete?