Morire così,
com’io un giorno lo vidi morire –
l’amico, che divino gettò sguardi
e lampi nella mia gioventù oscura.
Protervo e profondo,
nella battaglia un danzatore –
tra guerrieri il più gaio,
tra vincitori il più grave,
un destino ritto sul proprio destino,
duro, pensoso sul prima e sul dopo –
colto da tremore perché ha vinto,
esultando perché ha vinto morendo –
intimando mentre moriva
– e ordinò che si annientasse . . .
Morire così,
com’io un giorno lo vidi morire:
vincendo, annientando . . .
Diatribi di Dioniso
F. Nietzsche
In una piccola università del New England, un gruppo eletto di ragazzi, ama il greco, lo segue in tutte le sue forme, lo divinizza, ne estrapola i miti, le credenze, le usanze.
Un libro di sesso questo, un libro in cui dio cede all’uomo il sesso, l’erotismo, la perversione dei fluidi che attraversano il corpo, l’immagine del sangue che sgorga dalle vene a fiotti, cola lungo le braccia, coprendo ogni parte degli indumenti e li sporca, li plasma, li crea in una nuova dimensione, quella del sogno.
Bunny, Henry, Francis, Charles e Camilla seguono un corso di Greco col professor dulia Morrow, che li rapisce ogni volta con le sue spiegazioni lunghe ore, a volte giorni, ma mai stancanti, mai nocive, anzi, rinfrancanti.
Secondo voi per un assassino non è più semplice sapere di non essere stato il primo? Di non essere stato l’unico a far follie in un momento di estasi passiva, in cui il mondo è sembrato tacere lasciando il posto ad occhi bianchi, sguardi persi, corpi contorti e orge di pensieri e corpi.
La maieutica: l’arte di far partorire frutti.
In un silenzio solitario si pone Richard Paper, un ragazzino, un protagonista in disparte, un doppio centrista, un assassino del caos. Paper non ha denaro, ma si trova in quel gruppo di ricche teste coronate di grandi pensieri filosofici, grazie ad una borsa di studio. S’annienta lui, si zittisce quando parlano i compagni. Ma grazie ad una gita organizzata dal professor Morrow, tutto diventa più chiaro e fluido e anche Rich riesce ad integrarsi.
Penserete alla solita storia di sempre, quella dei ricchi contro i poveri, delle idee contro la stupidità, dei Greci contro i rozzi Latini. Ebbene, ogni cosa ritorna al pettine ed anche qui i nodi nascondono del sangue.
Carpire i segreti di menti elevate, non è mica facile sapete? Non è mica semplice capire che cosa ci sia di “normale” in un comportamento ossessivo e compulsivo, in attimi di sesso dionisiaco, quando i corpi si contorcono invasi da un dio di passione.
Eppure Richard, conosce i metodi, carpisce i silenzi, lui, bravo ascoltatore delle anime, attento scrutatore delle cose non dette se non con sguardi assensi, crisi d’ansia e voglia di nascondere ad ogni costo i mostri che si portano nel petto.
Ebbene vi chiederete: non è quel dio ad aver fatto scoppiare guerre, ad aver distrutto intere famiglie, sterminato foreste, inabissato città? Eppure non è quel dio che noi cerchiamo sempre d’emulare, sostituendoci a lui, nella scelta di dare o di togliere una vita?
E se Dio c’avesse illuso? Se non è un bene l’onnipotenza, se ad essa segue sempre il rimorso? Direste che Dio, è un Dio d’illusioni e che gli assassini vivono nel castigo d’essersi sostituiti alla sua onnipotenza.
La neve sulle montagne si stava sciogliendo
e Bunny era già morto da molte settimane
prima che arrivassimo a comprendere
la gravità della nostra situazione…