Pseudonimo di Rozalia Luksenburg (Zamość, 5 marzo 1870 o 1871 – Berlino, 15 gennaio 1919), è stata la donna tra le donne, ed è grazie a lei se ogni 8 marzo, branchi di pecore affollano gli strip-bar che, per l’occasione, hanno ingaggiato ballerini impomatati.
Perché le donne devono comportarsi come uomini quando hanno da festeggiarsi, ma soprattutto, perché si celebra la festa della donna
Le origini della festa risalgono al 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica, impedendo alle donne di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie bloccate all’interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale a favore delle donne in ricordo della tragedia. Indovinate chi fu ad avanzare la proposta?
Rosa Luxemborg fu una di queste lottatrici, sin dall’inizio coltivò il proprio amore per la scrittura, e nonostante non condividesse il principio leniniano di autodeterminazione delle nazioni, accettò di recensire il libro Materialismo ed Empiriocriticismo, inviatole dal rivoluzionario russo.
Polacca di famiglia ebraica, fuggì nella neutrale Svizzera per evitare la detenzione, qui non perse tempo, e frequentò l’Università di Zurigo, celeberrima per la formazione di animi tutt’altro che passivi nella lotta ai diritti umani. Contro il nazionalismo del Partito Socialista Polacco, riteneva che l’indipendenza della Polonia sarebbe stata possibile solo tramite una rivoluzione in Germania, Austria e Russia, e che la lotta contro il capitalismo fosse più importante dell’indipendenza.
Nel 1987 ottenne la cittadinanza tedesca e militò nel partito socialdemocratico, caratterizzato allora da un marxismo ortodosso.
A fianco del segretario Kautsky, Rosa Luxemburg condusse la battaglia contro i riformisti, quando nel suo scritto intitolato Riforma sociale o rivoluzione? (1899) prese posizione in favore della seconda alternativa espressa dal titolo.
Contrariamente a quanto si dicesse al tempo, ella fu sempre convinta della creatività delle masse, per questa ragione difendeva le iniziative dei movimenti operai, attaccando qualsiasi tentativo dei comitati di andare al di là di semplici consigli elargiti ai lavoratori.
La “camicia di forza burocratica” diceva, avrebbe limitato fortemente la naturale e sana espressione dei lavoratori.
Il pensiero socialista della pensatrice politica Luxemborg si espresse pienamente dal 28 giugno 1916, quando ella, assieme a Karl Liebknecht, venne arrestata dopo il fallimento di uno sciopero internazionale e condannata a due anni di reclusione. Durante questo periodo scrisse diversi articoli, compreso La Rivoluzione Russa, che richiama all’attenzione la “dittatura bolscevica” in Russia, e anche il cosiddetto “Pamphlet Junius”, con la nota espressione “socialismo o barbarie”, vero spirito ed essenza del pensiero luxemborghiano.
Partecipò alla Rivoluzione Tedesca del novembre 1918 e contribuì alla fondazione del Partito Comunista di Germania, tra il dicembre 1918 e il gennaio 1919.
Personaggio politico, donna temprata da numerose battaglie, la sua fine fu estremamente tragica, e le notizie macabre legate alla sua scomparsa ci giungono ancora oggi sotto forma di un terribile giallo: nel corso della Rivolta di Gennaio, iniziata il 6 di gennaio 1919, il 15 gennaio 1919, venne rapita ed in seguito assassinata, insieme con Liebknecht, dai soldati dei cosiddetti Freikorps, guidati dal governo socialdemocratico. Nel maggio 2009 il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha pubblicato notizia del ritrovamento del cadavere di Rosa Luxemburg. Secondo il settimanale tedesco, le spoglie attualmente sepolte in un cimitero di Berlino, non sarebbero i reali resti della donna, che invece si troverebbero presso l’Istituto di medicina legale dell’ospedale Charité di Berlino. La presenza di una malformazione femorale di cui ella soffriva, del tutto assente nei resti finora ritenuti autentici, ne sarebbe la prova.
Rosa Luxemburg fu assassinata durante il suo trasporto in carcere, il suo corpo fu gettato in un canale e in seguito recuperato, anche se subito sorsero molti dubbi circa l’autenticità del riconoscimento a causa delle discordanze anatomiche. Auguri a tutte le donne.