Ci sono anime che hanno
stelle azzurre,
mattini sfioriti
tra foglie del tempo,
casti cantucci
che conservano un antico
sussurro di nostalgia
e di sogni.
Altre anime hanno
spettri dolenti
di passioni. Frutta
con vermi. Echi
di una voce arsa
che viene di lontano
come una corrente
d’ombre. Ricordi
vuoti di pianto
e briciole di baci.
La mia anima è matura
da gran tempo,
e si dissolve
confusa di mistero.
Pietre giovanili
consunte di sogno
cadono sulle acque
dei miei pensieri.
Ogni pietra dice:
Dio è molto lontano
Mi piacerebbe sapere i pensieri delle persone quando leggono questa poesia, in quale delle anime si identificano.
Oggi parliamo della nostalgia.
E’ un colpo al cuore, costante e quasi doloroso, è il ricordo che ritorna , forse più bello di quello che è stato realmente, tormenta la mente e l’anima. Ci sono anime che conservano dentro di se il ricordo di una vita vissuta, hanno riflesso azzurrino, segno della vita passata e goduta, delle emozione colte a pieno, di molteplici amori , tutti diversi tra di loro, di migliaia di volti, alcuni importanti, altri no, e ogni ruga è una storia, ogni storia è una vita vissuta, un’avventura che è ora un ricordo carico di nostalgia e dei sogni che si erano coltivati con cura e minuzia per poi scoprire che in fondo, la vita va bene vissuta anche così, anche senza puntare ai sogni.
casti cantucci
che conservano un antico
e di sogni.
Ci sono anime che hanno negli occhi uno sguardo livido, risentito, carico di rimpianti per passioni che non si è avuti il coraggio di seguire, carico di rimorsi come spettri dolenti di passioni.
I fantasmi del passato si presentano sempre così, come echi lontani, come frasi risonanti ma mai dette, pensieri rimasti tali, gesti rimasti chiusi nello stesso cassetto dei sogni, come volti appena guardati, treni mai inseguiti, corse mai fatte,baci mai dati.
briciole di baci
ombre vaghe ma familiari perché sempre presenti, lì nell’angolo della mente, pronte a rifarsi vive quando si è alla fine della corsa e si devono tirare le somme.
Forse Garcia Loca parla di nostalgia e di rimpianti perché nella vita non seppe mai essere libero nelle sue decisioni, nella sua essenza omosessuale, divorato dai sensi di colpa per un orientamento sessuale che agli inizi del 900 era solo una vergogna e una colpa inconfessabile . La sua poesia, così struggente e appassionante, ti prende per mano e ti porta nei meandri della sua giovane mente, così incline alla depressione e alla fantasia.
Pietre giovanili
consunte di sogno
cadono sulle acque
dei miei pensieri.
Era il 1920 e aveva appena vent’anni , eppure già le sue parole paiono quelle di un uomo che ha non ha saputo vivere la sua lunga vita, lasciando cadere le pietre giovanili “ consunte di sogno” , come se fosse troppo tardi, come se fossero già consumate da sogni troppo irrealizzabili.