Buongiorno a tutti!
Oggi si respira un’aria magica; per l’occasione, i nostri occhi si sono vestiti di poesia così da mostrarci, almeno per un giorno, una realtà diversa.
Non è un elogio dell’amore, però, quello che m’interessa fare.
Piuttosto mi sono accorta che, nella maggior parte dei casi, è sempre la prima fase del sentimento amoroso a essere celebrata, cantata e descritta.
Per una visione completa dell’Amore proviamo a chiedere aiuto alla letteratura.
Il primo personaggio che mi è venuto in mente è il giovane Werther, l’emblema dell’amore travolgente. Werther incarna l’esempio di una vita sconvolta e distrutta dalla passione.
Il protagonista del romanzo di Goethe si innamora di una giovane donna, Carlotta, conosciuta ad un ballo, ben sapendo che lei è già fidanzata.
Il sentimento sempre più forte per Carlotta non permette a Werther di pensare o agire con lucidità. L’amore, come una pianta rampicante, penetra in ogni cellula del giovane che, non potendo avere la donna amata per sé, sente di avere davanti un’unica soluzione: il suicidio.
Stesso epilogo anche per Emma Bovary.
In questo caso ci troviamo davanti a un caso di “amore idealizzato”:
Prima di sposarsi, Emma aveva creduto di essere innamorata, ma la felicità che sarebbe dovuta nascere da questo amore non esisteva, ed ella pensava ormai di essersi sbagliata. Cercava ora di capire che cosa volessero dire realmente le parole felicità, passione, ebbrezza, che le erano sembrate così belle nei libri.
Ma i libri sono libri, gli ideali sono ideali e la realtà è ben altra cosa.
Ricordiamo ancora Tomáš e Tereza, i protagonisti de “L’Insostenibile leggerezza dell’essere”.
Tomáš, che nel corso della sua vita accumulerà amanti come fossero figurine, dà una sua definizione dell’amore molto significativa: fare l’amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse ma quasi opposte. L’amore non si riconosce dal desiderio di fare l’amore (desiderio che si applica a un’infinità di donne) ma dal desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica a una sola donna).
Lo stesso Freud fornisce alla teoria di Tomáš un fondamento: L’amore sensuale è destinato a spegnersi, una volta soddisfatto; per poter durare, esso deve essere associato, fin dagli inizi, ad elementi di pura tenerezza, deviati dallo scopo sessuale, o subire ad un certo punto una trasposizione di questo genere.
Non è di innamoramento, quindi, né di amore sensuale, idealizzato o distruttivo che si parla quando ci si riferisce al sentimento più forte, in grado di far vibrare il cosmo.
Avviciniamoci a un racconto semplice ed essenziale, “Favola d’amore” di Hermann Hesse.
In poche pagine, lo scrittore ci descrive il percorso di Pictor che, arrivato in Paradiso, assiste al divenire meraviglioso della Natura.
Potendo decidere di trasformarsi in qualsiasi cosa avesse voluto, Pictor diventa albero e pensa così di aver raggiunto la piena felicità. Cosa c’è di più bello di essere padroni di sé, di avere radici solide ben piantate nel suolo, di essere in armonia con la realtà circostante?
Pictor lo capisce un giorno, quando all’improvviso vede una fanciulla dagli occhi color del cielo. Una nuova sensazione lo pervade insieme ad uno sconosciuto sentimento d’infelicità.
“Favola d’amore” è il canto della dualità, dell’uomo che seppure abbia il dono di cogliere il senso della Natura non può farne da solo esplosione e vita. Pictor ha bisogno di allargarsi, di accogliere, di condividere.
La bibliografia è davvero vasta e la vostra pazienza sarà ormai esaurita.
Allora che dire, l’amore è sicuramente il sentimento più potente, che ispira, addolora e rende unico e prezioso ogni istante.
La ricetta per far sì che non si trasformi in qualcosa di distruttivo o che viva di sole fantasie è forse una sola: conoscersi, svuotarsi e preparare il terreno per accogliere l’altro.
Con il passare degli anni svaniranno le illusioni, sentirete sempre più di rado le farfalle allo stomaco e più e più volte sarete assaliti da dubbi.
Ma se sarete riusciti a creare un legame VERO avete poco da temere; due anime congiunte sono più resistenti di qualsiasi burrasca.