Cari amici del Bar, vi ringraziamo per la partecipazione e l’impegno concessoci.
Il Bar di questo mese era firmato da uno scrittore napoletano, Diego Pugliese, il quale, forse, ha reso la vita difficile a chiunque si fosse avvicinato al contest di gennaio, probabilmente per i particolari molto minuziosi, per la trama che lasciava aperti non moltissimi filoni, per la completezza di quello che poteva probabilmente considerarsi l’incipit di un romanzo ben riuscito oppure perchè tutte queste componenti, coesistendo, lasciavono poco spazio all’immaginazione.
Fatto sta che per il Bar di gennaio abbiamo avuto solo tre partecipazioni e dunque, abbiamo deciso di ridurre i premi da tre ad uno, in vista anche del fatto che l’unico finale ritenuto sufficiente è stato quello di Tribuzio, già vincitore della scorsa edizione del Bar.
Simone Tribuzio ha vinto in primis perchè l’idea di far diventare il protagonista un “giornalista” per quanto scontata, mi ha affascinata e sedotta. Non ho gradito particolarmente la morte del protagonista perchè, personalmente, avrei preferito che fosse lei a morire, ma sulle ipotesi di come e perchè, Mc Donovan fosse morto, mi è piaciuto fantasticare su chi l’avesse ucciso, perchè è scontato che non si è suicidato. Ritengo poi, che il continuum spazio temporale tra l’incipit e il finale di Simone sia stato quello ottimale, senza incongruenze o rallentamenti, ho apprezzato l’idea, gradito il modo di scrivere e la fluidità e la coerenza degli avvenimenti. In ultimo, ritengo che la sua conclusione abbia cambiato e completato quello che ritenevo essere il primo capitolo di un libro ben riuscito, che è passato dal genere Avventura-Thriller a Poliziesco, stile Giorgio Faletti.
Ringrazio ancora tutti i partecipanti al contest e ne approfitto per invitarvi al Bar del mese di febbraio che partirà tra qualche settimana, magari ci ritroviamo tutti lì per un cicchettino! 😉