Ho trovato questo piccolo ritaglio sul “Martedì”, una vecchia rivista letteraria per giovanetti di metà ‘800. Ve ne faccio dono.
La lettera che segue fu scritta da un giovane galantuomo alla sua amata, sotto lo sguardo attento di un vecchio genitore severo: gli fu ordinato di non vederla più e vergò di suo pugno quanto segue. Il segreto patto tra i due amanti, purtuttavia, fu quello di leggerla solo a righe alterne: noti sono, infatti, gli alti e i bassi che l’amore porta nella vita d’ognuno.
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Cara Signora,
Il grande amore che vi ho finora espresso
è falso, ed anzi la mia indifferenza nei vostri riguardi
cresce ogni giorno di più; Più io vi vedo, più
voi apparite ai miei occhi una persona spiacevole.
Mi sento disposto e determinato a
odiarvi. Credetemi, non ho mai avuto alcuna intenzione di
chiedere la vostra mano. La nostra ultima conversazione
è stata di una pochezza noiosa, e senza dubbio non
mi ha dato una meravigliosa idea del vostro carattere;
il vostro temperamento mi renderebbe profondamente infelice,
se stessimo insieme, non ci sarebbe altro che
l’avversione dei nostri parenti, unita al loro estremo dis-
piacere nel sapere di vivere per sempre con voi. Il mio cuore
è d’oro, ma non si immagini che io possa mai essere
è al suo servizio; Non c’è nessun’altra
più inconsistente e capricciosa di voi, e meno
capace di onorare le mie scelte e donarmi una famiglia.
Si, Signora, io credo che lei si sia finalmente persuasa che
Parlo sinceramente; e mi farete il favore, se potete,
di evitarmi. Vi comprendo se avrete il problema
di rispondermi. Le vostre lettere sono sempre piene di
impertinenza, e non avete la minima ombra di
ironia o buon senso. Addio! Addio! Credetemi, sono il
tipo di persona così opposta a voi che non mi sarà impossibile essere
vostro affezionato amico e ardente amante.
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