Bella. Snella. E… bionda!
Amica/nemica di decine di generazioni: lei, con la sua vita perfetta, la sua casa perfetta, i suoi capelli perfetti e il suo guardaroba perfetto, tutto perfettamente dipinto di rosa… Effettivamente visto con gli occhi di adesso, ha dell’inquietante… Ma non ci penso più di tanto, indosso i miei collant fucsia (cercando di non ricordare per quale assurdo motivo si siano insinuati nel mio cassetto), così mi adeguo all’occasione, prendo la mia curiosissima macchina fotografica e mi dirigo in via S. Gregorio Armeno, presso la chiesa di S. Gennaro dell’Olmo. Ebbene sì, il cuore della mia città, le ha praticamente creato un altarino, dove finalmente potrò avere un confronto diretto con lei, guardare i suoi profondi occhi blu e chiederle scusa per i centinaia di piedi, che da piccola, ancora ignara, finivo per mangiucchiarle; per gli estemporanei cambiamenti di look che le ho brutalmente provocato, tagliandole tutti i capelli; per il mio totale menefreghismo nel lasciarla completamente nuda al freddo e al gelo, perchè alla tv davano i “Mini Pony”.
< Avevo poco più di 5 anni e non sapevo che tu, Barbie, fossi un pezzo di storia… e non la mia ennesima bambola da fare in mille pezzi “tanto-che-importa-io-ne-ho-a-migliaia”!
Con l’inizio di questo 2011, tutti sono stati presi dall’anniversario dell’Unità d’Italia che compie 150 anni così, travolti dal patriottismo e appesantiti dal panettone, ci siamo dimenticati del tuo cinquantesimo compleanno!Mezzo secolo e sembri ancora una ragazzina…!
Antonio Russo ha deciso di dedicarti un’intera mostra, che durerà fino al 16 gennaio, con più di 150 modelli, tra cui il primo in assoluto presentato a New York alla fiera del giocattolo del 1959 e le versioni “Versace” ed “Armani”, vestite dai due stilisti nostrani.
Ovviamente, da brava bambola perfetta, non manchi di un acuto altruismo, dunque presenzieranno anche alcuni modelli di Ken, i quali, pur non splendendo di luce propria, hanno accompagnato il tuo cammino, più come accessorio che come partner!
Non fare caso alla mia punta di sarcasmo, credo molto in te, in quanto mito, in quanto rappresentante eccelsa di ogni epoca storica, in quanto validissima risposta alle esigenze delle bambine di tutto il pianeta, ma c’ho ‘sta fissa del femminismo, che, da tempi ormai lontani, accanitamente imbratta la tua rosea immagine con la torbida accusa della storia della donna-oggetto… Ma questa è la tua festa, che Napoli con onore accoglie ed è per questo che desterò la massima attenzione su questo evento, affinchè tutti possano ricordarsi di te e della loro infanzia!>
Questo è il monologo interiore che mi è passato nella mente non appena entrata nella sala della mostra… è durato 5 minuti,dopodichè… Magia, sogni, ricordi, fantasia, un intenso tuffo nell’infanzia, mia e un affascinante viaggio nel tempo, nella storia, di tutti.
Da Barbie Mamma del 1961 alla versione Astronauta del’85, da Barbie Chirurgo del 1973 al Membro Unicef del ’90… Praticamente l’evoluzione della donna negli ultimi 50 anni, altro che grande femminista, mi sono sentita ufficialmente “la signorina nessuno”!
Incredibile quanto le cose più semplici, come una bambola, possano rappresentare ,talvolta, l’evoluzione sociale; come quanto possano riflettere lo specchio della società e quanto , spesso, possano addirittura anticipare i tempi, le mode…
Chi è che diceva che le bionde sono stupide?!
Oggi la cara Barbie, piuttosto che scegliere la vendetta per tutti i soprusi che silenziosamente ha subito durante la mia infanzia, mi ha ricordato l’importanza e la responsabilità dell’essere donna.