Le mille e una notte è una raccolta di novelle orientali di autori differenti, appartenente al decimo secolo; presenta un’ambientazione variegata tanto è che i racconti si dividono in veri e propri cicli in relazione al posto: c’è un gruppo di novelle di Baghdad, dell’Egitto e della Cina.
Il contenitore esterno di questa vera e propria catena di storie incastonate l’una nell’altra è il crudele piano del re persiano Shahriyar: costui tradito dalla moglie decide di vendicarsi sul genere femminile, verso il quale ormai prova un odio profondo; ogni giovane fanciulla andata a lui sposa non ha vita lunga dal momento che viene dal re uccisa dopo la prima notte di nozze.
Il martirio delle vergini si consuma per tre anni fino a quando Sharazad, giovane e coraggiosa, si offre in sposa al re, cercando di mettere fine a tale strage; la ragazza escogita un piano per liberare se stessa e le eventuali designate che a lei si sarebbero succedute, dalla morte certa.
Sharazad fa leva sulla curiosità di Shahrijar, raccontandogli ogni notte una novella, arricchendola di particolari e straordinari legami con quella a seguire, sicchè il consorte entusiasmato dall’idea di conoscere come la storia continua tiene in vita la donna di notte in notte; passano mille e una notte quando la sposa smette di raccontare sicura di non incappare in nessun pericolo: il re infatti è rimasto talmente ammaliato dal suo modo di raccontare e dalla sua fantasia da essersene innamorato, dimenticando così il suo proprosito di vendetta.
Le mille e una notte ha avuto un successo straordinario, affascinando lettori di ogni dove e dando il via a questo genere di narrazioni che da Shakespeare arriva a Pirandello, passando per Boccaccio e il suo Decameron.
La protagonista Sharazad è riuscita a riscattare la figura della donna; in lei non c’è nulla della odalisca che subisce passivamente la sua posizione di inferiorità rispetto all’uomo ma anzi il suo nome fa rima con astuzia e furbizia al di là di una forte dose di coraggio, il tutto racchiuso in uno splendido aspetto.
E’ pronta ad immolarsi per le altre musulmane, a liberarsi dal padre così come dirà poco prima di partire per questa missione dal finale incerto
O rimarrò in vita o sarò il riscatto delle vergini musulmane e la causa della loro liberazione dalle mani del re e dalle tue
E alla fine c’è la fatta, a salvare se stesse e le altre donne, nella finzione e a cancellare lo stereotipo della donna succube nella realtà.
Invito dunque alla lettura di queste novelle, a salire sul tappetto volante o a strofinare la lampada magica insieme ad Aladino; a scendere negli abissi marini dove regna la Rosa del mare o ad arrivare nel lontano Kashmir galoppando cavalli fatati; e ancora ad assistere alle peripezie del marinaio Sindibad o andare in Persia da Alì Baba e i suoi quaranta ladroni!