Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anatre quando il lago gela? Lo sa per caso?
Non ha ancora ricevuto risposta uno dei più famosi protagonisti di romanzo di tutti i tempi: Il giovane Holden.
Resistendo all’usura del tempo e ai cambiamenti di gusto, il capolavoro di Salinger resta uno dei libri più letti di tutti i tempi.
Holden ha sedici anni e poca voglia di parlare della sua infanzia, è lui stesso a dircelo nell’incipit del romanzo. Gli unici eventi che vuole raccontare sono quelli che hanno inizio con l’espulsione dal prestigioso istituto Pencey in Pennsylvania, per scarso rendimento e i successivi giorni di libertà che il giovane si concede prima di informare i genitori dell’ennesimo fiasco scolastico.
La trama è semplice, l’animo del protagonista profondamente complesso.
Holden ha un rapporto con gli altri sempre problematico e conflittuale. Acuto e intelligente, non sopporta il mondo bigotto e arrivista che lo circonda. Un enorme disagio lo pervade; non c’è niente che gli piaccia, non c’è niente che abbia senso fare. La sua è una ribellione profonda che nasce da una ragione privata: la morte del fratello minore Allie.
A sedici anni Holden ha già toccato con mano il dolore e conserva poche illusioni.
I giorni che Holden decide di trascorrere a New York, prima del suo ritorno a casa, sono tristi e duri. Si ubriaca, fuma più del solito, vaga senza punti di riferimento e senza meta. Pochi gli incontri come quello con Sally Hayes,una vecchia compagna di scuola che gli offre disponibilità e amicizia anche se ciò che Holden cerca è una condivisione maggiore di quella che la superficiale Hayes può offrirgli.
Finalmente la vecchia Sally cominciò a salire le scale, e io cominciai a scenderle per andarle incontro. Era fantastica. Sul serio. Portava quel soprabito nero e una specie di berretto nero. Non portava quasi mai il cappello, ma quel berretto ero carino. Il buffo è che appena la vidi mi venne voglia di sposarla. Io sono pazzo. Non è nemmeno che mi piacesse molto,ma tutt’a un tratto mi sentii come se l’amassi e volessi sposarla. Giuro davanti a Dio che sono pazzo. Lo riconosco.
Holden!- disse lei. -Che bellezza rivederti! Sono secoli -. Aveva una voce sonora che vi metteva in imbarazzo,quando la incontravate in qualche posto. Uno gliela perdonava perché era così maledettamente carina, ma a me mi faceva sempre girar le scatole.
– E’ un piacere rivedere te, – dissi. E lo pensavo davvero.
-Come stai,ad ogni modo.
-Magnificamente bene. Sono in ritardo?
Le dissi di no,ma era in ritardo di circa dieci minuti. Però non me ne importava un accidente. […]
In tassì,mentre andavamo a teatro,filammo un po’ .Lei prima non voleva perché aveva il rossetto e via dicendo,ma io feci talmente il seduttore che dovette arrendersi. Per poco non caddi dal sedile due volte,accidenti, quando quel maledetto tassì frenò secco per il traffico. Quei dannati autisti non guardano mai dove stanno andando,giuro che non ci guardano. Poi tanto per dimostrarvi fino a che punto sono pazzo,bè,eravamo appena venuti fuori da quell’abbraccio fenomenale che io le dissi che l’amavo eccetera eccetera. Non era vero,naturalmente, ma il fatto è che quando lo dissi ci credevo. Sono pazzo. Giuro davanti a Dio che sono pazzo.
L’unico vero rifugio è la sorellina Phoebe e il suo mondo infantile. Sarà proprio lei a porlo dinanzi alla realtà: “A te non piace niente di quello che succede” gli dice. E quando Holden cerca di ribattere è ancora Phoebe che lo scuote: “Non ti piace nessuna scuola. Non ti piacciono un milione di cose. Non ti piace.” Ma Holden, che inizialmente non riesce a concentrarsi su cosa in effetti gli piace, alla fine trova una risposta. Ispirandosi alla scena evocata da una poesia di Burns, il ragazzo vorrebbe diventare “colui che salva i bambini, afferrandoli un attimo prima che cadano nel burrone, mentre giocano in un campo di segale.”
Affascinante come pochi, il giovane Holden rivela qualcosa di nuovo ad ogni lettura. Sarebbe riduttiva qualsiasi sintesi, l’azione è soprattutto interiore e i personaggi più importanti sono solo citati, non compaiono sulla scena e restano proiezioni del protagonista. Poetici e dolcissimi i momenti in cui Holden parla della sorellina Phoebe che ha sicuramente un ruolo chiave nella sua vita.
Curiosità: Mark Chapman, l’assassino di John Lennon, aveva con sé il libro al momento dell’omicidio. Dopo aver sparato, rimase impassibile sulla scena del crimine, tirò fuori la sua copia del libro e si mise a leggere fino all’arrivo della polizia. Chapman venne arrestato senza opporre resistenza. Tre ore dopo il suo arresto affermò: «Sono sicuro che una grossa parte di me sia Holden Caulfield, il resto di me deve essere il diavolo».